Recensione: Lord Of Immolation [EP]
Seppur nati nel 2013, i milanesi Daemoniac possono vantare, sotto altre spoglie, una lunghissima militanza nel campo del metal estremo.
Max, difatti, è stato il fondatore degli Horrid (1988 – ), così come Matt (Nightward, Tears From Venere, ex-Necroflesh, ex-The Prophecy) è stato loro membro dal 1997 al 2009. Line-up basilare, quella dei Daemoniac, chiusa da Pier alla chitarra (Koza Noztra, ex-Trans Europa Express).
Normale, quindi, che il debut-EP dei Nostri, intitolato “Lord Of Immolation”, abbia tutti i crismi per non far parte dell’accolita delle band alle prime armi, spesso sprovvedute nonché prive di esperienza. Anzi, sin dalle prime note dell’opener “Away From Christ” l’immediato feeling che si determina fra l’ascoltare e il trio lombardo è di quelli ‘tosti’. Tutto il retroterra culturale posseduto da Max & soci si fa sentire con prepotenza, regalando al sound dei Daemoniac quanto ci possa attualmente di meglio in giro in materia di vecchia scuola. Un viaggio indietro nel tempo per cercare le leggendarie sonorità della tradizione svedese, rappresentata mirabilmente dai compianti Dismember. Un elucubrare che si può affermare essere riuscito al 100%, con grande soddisfazione dell’ensemble meneghino, si spera, e degli appassionati del genere.
È chiaro che una siffatta impostazione musicale presenta due facce contrapposte come quelle di Giano: da un lato, si può apprezzare l’assoluta fedeltà e rigore verso i dettami del death metal primigenio; dall’altro, i non fan posso trovare il progetto scontato e potenzialmente noioso.
Anche in questa seconda fattispecie, tuttavia, i Daemoniac hanno ‘quel qualcosa in più’ tale da rendere le cinque song (più la cover di “Chunks Of Flesh” dei Crematory) scorrevoli, equilibrate fra loro, perfettamente rispondenti allo stile scelto e, soprattutto, ricche di verve che, a parere di chi scrive, la noia la possono tenere piuttosto lontana.
Un buon dischetto, quindi, che può essere l’apripista di opere più complete e maggiormente articolate.
Come un album, per esempio.
Daniele D’Adamo