Recensione: Lost And Gone
Periodo di progetti estemporanei in casa Frontiers.
Dopo aver conosciuto lo scandi rock dei Crash The System, è la volta, infatti, dei Constancia, nuovissimo gruppo dall’approccio melodico, all’interno del quale si muovono alcune personalità di valore, attive principalmente in territorio nord europeo.
Nato dall’incontro tra Mikael Rosengren (ex Token e Scudiero), Janne Stark (volto piuttosto conosciuto, con trascorsi in Locomotive Breath, Overdrive, Planet Alliance e Mountain Of Power) e David Fremberg (Andromeda, Mountain Of Power), il gruppo scandinavo ha suggerito, sin dalle note promozionali, una definizione singolare quanto ficcante per descrivere in modo compiuto la propria proposta musicale. “Melogressive”.
Il neologismo, va da se, è la crasi tra i termini “Melody” e “Progressive”, ottimo escamotage linguistico, che sin dal primo incontro si rivela efficace, suscitando con buona precisione l’idea di ciò che si potrà poi riscontrare concretamente ascoltando il debut album dei newcomer scandinavi.
È, in effetti, un progressive dalle forti connotazioni melodiche, ciò che prende corpo attraverso i dodici brani in tracklist, miscela di armonie dal profilo spesso ricercato, in cui le tastiere giocano un ruolo decisivo e fondamentale, chiamando in causa stilemi compositivi tipici del pomp rock vicino nello spirito – come ben rimarcato dallo stesso Stark – a quanto erano solite proporre in epoche meno recenti, band come Trillion e Styx.
Evidentissima tuttavia, anche la presenza di partiture chitarristiche dall’inconfondibile taglio heavy, elemento di particolare rilevanza nel far pendere di tanto in tanto la bilancia verso scenari di stampo esplicitamente power–prog, e nel favorire accostamenti – in talune sfumature – avvicinabili alle soluzioni predilette dai conterranei Evergrey.
Buone le armonie e sempre piacevole il classico retrogusto “nordico” che marchia in maniera spiccata i vari brani, ambientazione ideale per dar vita ad un progetto dalle atmosfere mai troppo solari o sbarazzine, quanto piuttosto, volto al versante maggiormente “raffinato” della proposta scelta.
Scaletta corposa e minutaggio che, ad ogni modo, non tralascia mai l’immediatezza della forma “canzone” più diretta (si superano solo in un paio di casi i sei minuti di durata), sono il fondamentale basamento su cui prendono vita una serie di tracce di discreta fattura, perennemente in bilico tra spunti progressive e slanci Scandi-AOR (Scudiero e Token, le due band precedenti di Rosengren, paiono, in effetti, essere i termini di paragone più efficaci) in cui l’estro di chitarre, tastiere e voce recitano ruoli da primi attori.
In una panoramica senz’altro positiva, va comunque sottolineato come il debut album dei Constancia, rechi in se tutti quelli che possono essere pregi e difetti di una release di tale natura.
Interessante, molto ben suonato, con qualche buona idea, ma in fondo, mai davvero capace di andare oltre allo status di estemporaneità, fattore che porta inevitabilmente ad un livello generalizzato più che accettabile, seppur in grado di legarsi alla memoria in pochi e rari casi.
Tra questi, si contano di certo la spumeggiante opener “Fallen Hero”, accompagnata dalla elaborata “Save Me”, dalla magniloquente “Life A Mystery” e dalla veloce “Never Say Goodbye”, pezzi forti di un disco di buonissima levatura pur se non molto vicino ai caratteri dell’uscita imprescindibile.
“Lost And Gone” si ascolta amabilmente, scorre senza difficoltà ed accompagna con eleganza. Forse non è destinato a segnare l’annata, ma un audizione da parte degli appassionati di cose “prog”, non sembra insomma, idea da cestinare…
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Tracklist:
01. Fallen Hero
02. Trouble Maker
03. Blind
04. Little Big You
05. The King Is Calling
06. Dying By Your Flames
07. Save Me
08. No One Like You
09. Life Is A Mistery
10. I Never Said Goodbye
11. I Wish I Could Fly
12. www.lostandgone.com
Line Up:
David Fremberg – Voce
Janne Stark – Chitarra
Mikael Rosengren – Tastiere
Michael Mueller – Basso
Peter Svensson – Batteria