Recensione: Lost In Wonderland [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 10 Agosto 2009 - 0:00
Lost In Wonderland [Reissue]
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
77

I Nuclear Simphony da Favara, in provincia di Agrigento, costituiscono una delle colonne dell’HM italiano oltre che, ovviamente, siciliano. Sulla spinta di un entusiasta come Gino “Dictator” Pecoraro (chitarra e voce), personaggio profondamente legato anche alla lontana Germania, i Nostri muovono i primi passi nell’allora poco affollato panorama hard’n’heavy tricolore con il monicker Galax. Compagni di viaggio sono Giovanni “John The Crash” alla batteria e Totem (basso). Dopo la bellezza di quattro demotape, nel 1986 cambiano il nome in Nuclear Simphony – rigorosamente e volutamente senza la corretta “y” dopo la “S”, come pretenderebbe l’esatta grammatica anglo-americana – e balzano alle cronache nazionali dopo la pubblicazione del pezzo One Day We’ll Be All The Same, tratto dal Loro quinto demo, all’interno della compilation Metalmaniac – quella dalla copertina grigia con il supereroe argentato in bella vista – voluta dall’etichetta Durium, prodotta da Mimmo Prantera e uscita nel 1987 con il patrocinio e il supporto mediatico del magazine H/M, laddove Gino&Co. godono della compagnia di grossi calibri quali Vanadium, Strana Officina, Skanners, Sabotage e Danger Zone.    

Poco dopo entra in formazione la seconda chitarra suonata dalla new enrty Ciro, vedono la luce altri due demotape e cresce l’interesse intorno alla band. I sogni di un contratto, nonostante quanto di buono fatto soprattutto con il secondo nastro intitolato Choir Of The Desperation, sono destinati  però a infrangersi nel momento in cui il leader Pecoraro tenta la carta tedesca, tanto che i Nuclear Simphony optano per l’uscita del loro primo – e unico – disco ufficiale per la label milanese Metalmaster. La Germania torna però prepotentemente protagonista nella storia dei siculi nel momento in cui Lost In Wonderland viene registrato in quel di Berlino, presso i Lab Studio, sotto la sapiente mano nientepopodimeno di tale Harris Johns, eminente personaggio già famoso per le proprie collaborazioni, tra gli altri, con Sodom, Voivod e Kreator. In quel periodo la formazione segna l’abbandono del bass player Totem, sostituito su disco dallo stesso Ciro.

Mister I.G.D.A.F. irrompe grazie all’intenso lavoro delle due chitarre per poi svilupparsi su trame medie con la batteria molto bene in evidenza. La voce particolarmente acida di Gino conferisce al pezzo quel profumo marcio di Bay Area che fa tanto Thrash anni Ottanta. Violenza bella e buona nella seguente Lustful For Disaster, canzone articolata e galoppante che richiama a sé la lezione degli Exodus impartita da un macina riff come Gary Holt, anche se i Nostri si fanno notare per la ricerca di alcuni tecnicismi che faranno poi le fortune del genere prevalentemente negli anni a seguire. Cry è semplicemente annichilente per songwriting e gusto melodico. Nella iper-classica Evil Spray il singer nelle parti più sofferte si avvicina addirittura a Conrad Lant in arte Cronos nell’intonazione, per un pezzo che sposa al meglio la potenza del puro Thrash a la Testament.

Mimmo The Bull condensa in cinque minuti scarsi la capacità di scrivere musica dura e “in your face” alla maniera tipica italiana, altra mazzata senza redenzione in Where Eagles Reign dove i chorus e i cambi di tempo la fanno da padrone mentre Rapsody Of Sadness – qui la mancanza della “h” è un refuso bello e buono – è una lenta strumentale ordinaria che poco aggiunge al peso specifico dell’album. Ritorno ai classici stilemi Nuclear Simphony con la veloce Create Your Destiny, incrocio bastardo fra Overkill ed Exodus. Chiude, con ancora il piede a fondo sull’acceleratore, Die For Your Flag, sulla falsariga del pezzo precedente, semplicemente con il tutto ulteriormente  ipervitaminizzato.                                  

La reissue oggetto della recensione, curata dalla nostrana Markuee, propone nella versione Cd quanto uscito originariamente dalla Metalmaster nel 1989 sotto forma di Lp/Mc. Non mi è dato sapere se le nove tracce siano state riversate da master o direttamente dal vinile, il suono è comunque buono e rende giustizia alle qualità del combo di Favara, caposaldo inamovibile del movimento metallico siciliano, insieme con Schizo e Incinerator. Booklet con tutti i testi, ben curato e sviluppato su sei facciate. Peccato la non presenza del brano Snoopies, rispolverato unicamente dalla ristampa operata dalla Spv nel 1990, così come qualche bonus track, vista l’infinità di materiale scritta dai Nuclear Simphony, band tricolore svaporata troppo in fretta e tutta da (ri)scoprire.    

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Discutine sul forum relativo

Tracklist:
1 – Mister I.G.D.A.F.
2 – Lustful For Disaster
3 – Cry
4 – Evil Spray
5 – Mimmo The Bull
6 – Where Eagles Reign
7 – Rapsody Of Sadness
8 – Create Your Destiny
9 – Die For Your Flag

Line-up:
Gino “Dictator” Pecoraro – guitar&vocals
Ciro – guitar&bass
Giovanni “John The Crash” – drums

      

 

Ultimi album di Nuclear Simphony