Recensione: Lost Soul in Darkness
Nati nel 2003 gli Andrasta pubblicano nello stesso anno il loro primo lavoro, un Promo composto da quattro canzoni, prima di dedicarsi all’attività live e ai consueti cambi di line up, prima di approdare a questo “Lost Soul in Darkeness”.
L’apertura è affidata ad “Intro the End (Blackned)”, pezzo fortemente influenzato dal vecchio Power/Thrash statunitense, senza però risultare banale o datato, ma la contrario il brano è dotato di buone melodie vocali e di un impatto forte e potente.
La seguente “Dead Heart” è più marcatamente melodica della precedente, pur senza mai perdere di vista la cattiveria, grazie ad arrangiamenti sempre ben curati ed a parti vocali molto ben studiate.
“Train” segue musicalmente la linea dei pezzi precedenti, ma purtroppo molta efficacia viene meno a causa della prestazione vocale di Lestath sulle arti pulite, la sua voce risulta tanto convincente nelle parti più cattive e urlate quanto inadatta e poco convincente sul pulito.
La successiva “Dark Queen” è introdotta da un riff molto melodico e ben studiato, seguito da dei cambi di tempo altrettanto ben scritti, peccato che ancora una volta la voce del singer si dimostri poco adatta ai cantati puliti, anche per via di un uso davvero limitato, o nullo, di effetti che lo, possano aiutare. Peccato perché la canzone dal punto di vista musicale è davvero molto bella.
Con “City of Angel” la band torna a puntare sulla potenza piuttosto che sulla melodia, pur senza mai perdere di vista quest’ultima, con buoni risultati. La canzone è un insieme di ottimi cambi di tempo e parti molto groovy, il tutto finalizzato ad ottenere varietà musicale, obbiettivo raggiunto brillantemente, anche Lestath sembra molto più a suo agio con vocal più aggressive e tirate rispetto ai due brani precedenti.
La conclusiva “The Crow” è giocata molto sui cambi di tempo ed atmosfera, peccato che ancora una volta si sia optato per un cantato quasi tutto pulito, che come già nelle precedenti occasioni non riesce a convincermi, nonostante le linee vocali sia indubbiamente ben studiate.
Tecnicamente il gruppo mi è parso decisamente ben preparato, sempre molto preciso sui cambi di tempo ed altrettanto valido dal punto di vista esecutivo, l’unico difetto, che purtroppo a volte mi è risultato davvero fastidioso, sta proprio nella voce di Lestath, davvero bravo nelle parti gridate ed aggressive, ma molto meno nelle parti pulite.
I suoni sono davvero ottimi per un autoproduzione, pieni e chiari quanto basta per far si che tutti gli strumenti si ritaglino i giusti spazi, ma non troppo puliti e quindi freddi, forse un pizzico di aggressività in più avrebbe giovato al tutto, ma i risultati sono comunque più che buoni.
Gli Andrasta in questo “Lost Soul of Darkness” hanno dimostrato di avere un songwriting di sicuro spessore, e la personalità giusta per riuscire a sperare in qualcosa di buono nel futuro, basterà loro mettere a punto qualche cosa qua e la e di sicuro potranno far parlare di se, per ora io posso solo dire che il loro lavoro è sicuramente molto ben fatto e decisamente gradevole all’ascolto, manca solo un passo per fare il salto di qualità.