Recensione: Love You Electric
La piccola ma attivissima label transalpina Bad Reputation si sposta questa volta oltreoceano, andando a pescare, nella costante ricerca di talenti e nuove leve votate alla causa dell’hard rock più sanguigno, i canadesi Crash Kelly, band di Toronto giunta, con questo nuovo album, al secondo capitolo discografico in carriera.
Significativa ed illuminante, la biografia indica con estrema precisione l’identità delle muse ispiratrici a cui il gruppo, capitanato dal chitarrista/cantante Sean Kelly, guarda con rispetto e devozione, lasciando sin da subito intuire la direzione stilistica intrapresa.
T-Rex, Kiss, Cheap Trick, il vecchio Alice Cooper (ma, senza dubbio, anche quello degli ultimi due albums), Thin Lizzy, Aerosmith ed in generale, tutta la musica rock degli anni settanta, sono le basi su cui i quattro musicisti hanno edificato la propria proposta, avendo cura di apparire quanto possibile affini, nella scelta dei suoni, così come in quella del look e dell’immagine, ai propri modelli preferiti.
I risultati non si sono fatti attendere più di tanto, dando così luogo ad un sound dal sapore estremamente “datato” e retrò, talmente ben studiato nella propria fisionomia da apparire quasi figlio diretto di quegli anni.
Ritmi settantiani, chitarre scarne, atmosfere “fricchettone” e situazioni al limite della psichedelia più dinamica ed “aperta”, si avvicendano senza sosta lungo le sedici canzoni inserite in scaletta, pronte a soddisfare gli ascoltatori più nostalgici e gli amanti di una decade, a detta di molti, magica ed irripetibile.
I limiti più evidenti di un progetto comunque fornito di discreto fascino, sono una trascurabile mancanza d’originalità, come facilmente preventivabile, patrimonio alieno a dischi di questo genere, e più ampiamente, un rischio un po’ più evidente di monotonia, dovuto ad uno stile esuberante ma mai soggetto a particolari variazioni di registro, destinato, come suggerito in precedenza, ai soli appassionati di sonorità risalenti a tre decadi fa.
Se da un certo punto di vista quindi, brani come “Cut On Your Tongue”, “Turn It Around”, ”She Gets Away”, “She Put The Shock” e “You Don’t Know”, hanno dalla loro un indiscutibile fascino “demodé” ed antiquato, d’altro canto appare inevitabile non considerare canzoni di questo tipo divertenti ma in fondo innocue, buone per un ascolto disattento e senza impegno e, certamente, non in grado di farsi preferire ai classici da cui appaiono ispirate spudoratamente (classici omaggiati con l’inserimento, a conclusione del platter, di tre covers eloquenti ed indicative per definire con ulteriore forza la profonda reverenza nutrita).
Per farla breve, ‘Love You Electric‘ è un disco che non dispiace e sa rendersi gradevolmente di buona compagnia, pur non risultando, alla resa dei conti, troppo incisivo o in grado di lasciare voluminose ed indimenticabili tracce del proprio passaggio nelle memorie degli ascoltatori.
Dedicato agli strenui ed immarcescibili amanti degli anni settanta che troveranno in quest’album, più di un motivo d’interesse ed un valido “aperitivo” per le proprie serate di revival musicale.
Tracklist:
01. Cut On Your Tongue
02. Ride The Wire
03. Turn It Around
04. Cracked & Faded
05. Count On Me, Count On You
06. She Gets Away
07. Love Me Electric
08. She Puts The Shock
09. Hang Out Where You Matter
10. Rock n’Roll Disasters
11. You Don’t Know
12. Roxy Roller
13. 11 Cigatrettes
14. Elo Kiddies (Cheap Trick Cover)
15. Cold Ethyl (Alice Cooper Cover)
16. Waiting For An Alibi (Thin Lizzy Cover)
17. She Gets Away (Bonus Video)
Line Up:
Sean Kelly – Voce / Chitarra
Gene Scarpelli – Chitarra
Allister Thompson – Basso / Chitarra
Tim Timleck – Batteria