Recensione: Lovecraftian Dark
I Dawn of Relic si ispirano fin dal titolo, per questo loro primo album, all’opera del solitario di Providence, al secolo Howard Philips Lovecraft. Per questo motivo non poteva non essere cosa particolarmente gradita al sottoscritto ascoltare e recensire questo disco.
Ma al di là dei dettagli che mi hanno portato a voler ascoltare e recensire questo album, parliamo del suo contenuto che è la cosa più importante per voi che leggete queste mie parole.
L’album si apre con una lenta e cupa intro strumentale di un paio di minuti, sufficienti per creare l’atmosfera adatta alla lettura dei più terrificanti racconti dello scrittore del New England. Atmosfera che però viene del tutto capovolta quando inizia la seconda traccia e prima vera e propria canzone dell’album. Quanto il primo brano era stato lento, Masquerade of Sickness è un brano veloce e violento con batteria e chitarre distorte sparate a mille.
L’album nel suo complesso è piuttosto variegato, di fatti, al di là della tracklist organizzata in tre capitoli, come fossero le tre parti di una storia, la canzoni che compongono i suddetti capitoli appartengono quasi a generi del tutto diversi tra loro. L’album comincia con un classico black metal sinfonico che può essere associato ad alcuni gruppi come Dimmu Borgir e Borknagar. La voce passa dal growl allo scream e chitarre e batteria suonano a velocità elevatissime.
Tutto i brani che formano il primo capitolo rimangono su questo genere, ma appena comincia The Awakening si nota subito un cambiamento, la canzone appare quasi un lento e stavolta il cantato è eseguito da una bella voce femminile. Solo in un paio di punti su questo brano torna lo scream a duettare con la voce femminile, ma per il resto il brano è ben lontano da quanto fatto sentire finora da questo gruppo.
Dopo la parentesi della voce femminile, il gruppo sembra tornare sui suoi passi allo stile di black proposto fino a quel momento, ma più lento e più melodico, con meno spazio alle accellerazioni di chitarre e batteria e maggiore orecchio alle melodie.
L’ultimo brano del secondo capitolo è di nuovo un brano piuttosto lento e stavolta troviamo una voce maschile pulita, è un brano che per certi versi potremmo definire dark, sicuramente molto lontano dai brani black con cui si era aperto questo disco. La successiva Snowfall che apre il terzo capitolo, che stando a quanto riferito sul promo è materiale preso dal loro demo, presenta di nuovo la voce femminile accompagnata che stavolta non duetta più con la voce growl.
Gli ultimi brani del disco che appunto dovrebbero essere presi dal demo del gruppo sono pezzi non particolarmente veloci che fondono molto bene la voce femminile, il cantanto maschile con voce pulita e qualche spruzzatina di voce growl. Non sono però assolutamente black essendo forse più orientati verso il dark o il gothic senza però inserimenti elettronici.
Sono per inciso brani che mi sono piaciuti molto, in alcuni casi anche di più di alcuni dei brani di genere black che hanno aperto l’album e personalmente non riesco a capire il motivo di passare da uno stile molto personale e che secondo me poteva funzionare molto bene come quello degli ultimi brani a uno stile di black che sicuramente non hanno inventato loro.
In conclusione un’opera prima che lascia a mio avviso ben sperare per il futuro. La band sa suonare e soprattutto nel materiale preso da demo dimostra di avere molte frecce al proprio arco per proporre della buona musica e anche delle soluzioni originali. L’importante è che non si perdano a voler seguire strade già tracciate da altri con il rischio di trasformarsi in una delle tante band clone destinate a un semi-anonimato.
Tracklist:
Chapter I – Throes Matrix
01 Dawn Over Carcosa
02 Masquerade of Sickness (The Eve of Reckoning)
03 Throes Matrix
04 Phosphor
05 Scions of the Blackened Soil
06 Wrathcast
07 Watchtower Son (Lemurian Guard)
Chapter II – Themes of Stifled Screams
08 The Awakening
09 Bowels of Murder
10 The Wail of Tartarean Wells
11 It Dragged Her to Dark
Chapter III – The Story of Rose Haven
12 Snowfall
13 Dormant from Kiasmagoria
14 Phantasm and Evenfall
Alex “Engash-Krul” Calvi