Recensione: Low Life Heroes
Quando si parla di copertina rivelatrice!
Quattro loschi figuri nei pressi di una vecchia Oldsmobile, capelli lunghi, sguardo torvo, occhi “mascarati” ed aspetto vagamente emaciato in stile “A volte ritornano”… spontaneo ed istintivo l’inquadramento di stile e proposta musicale: hard rock, a volte tendente al glam, a volte vicino al dark, con qualche sprazzo rock n’roll alla Motorhead….
Giunti a noi dalle fredde terre finlandesi, i Mind Of Doll vanno a rinforzare la già cospicua pattuglia di gruppi dediti al genere attivi nella zona, confermando ulteriormente la teoria che suggerisce la suddivisione degli abitanti della terra dei mille laghi in due attività principali: piloti o musicisti hard.
Tralasciando le battute di spirito più o meno colorite, è necessario sottolineare sin da subito come, anche questa volta, i fruitori dell’amato H/R avranno di che ritenersi soddisfatti, appagati dall’ascolto di un album di qualità interessantissima che, pur lontano anni luce da capricci rivoluzionari o trovate geniali, fornisce cospicui quantitativi di energia e sensazioni “rock”, pizzicando qua e là, spunti di Hardcore Superstars, Hellacopters, Ramones, 69 Eyes, Hanoi Rocks e primi D.A.D., in una serie di brani veloci e senza fronzoli, sinceramente ben suonati ed altrettanto ben interpretati.
Nulla d’impegnativo come da copione, tuttavia, un quartetto di tracce grintose ed adrenaliniche come “Single Malt”, “No Alibi”, “Miss Pretty” e “Pickin’ Up Scum” ha il potere di sollazzare i nostri padiglioni auricolari con indiscutibile efficacia, favorendo sensazioni più che positive e l’impressione di trovarsi al cospetto di un gruppo con in mano qualche buon asso da piazzare sul piatto, certo, un po’ soffocato dalla quantità di uscite analoghe emerse nell’ultimo periodo, ma in ogni caso, in possesso delle giuste doti per potersi fare largo, emergendo dalla massa.
Piacciono, infatti, l’approccio diretto e lo stile immediato, la verve ed il “tiro” della band nordica, aspetti messi in mostra senza troppi “giri di parole” o particolari sotterfugi ed alchimie, in una scaletta “compatta” ed omogenea, che può fregiarsi della presenza di qualche highlight di tutto rispetto.
Una buona voce, suoni ok, chitarre roventi e canzoni dal songwriting efficace – ora un po’ ruffiano, ora più schietto – formano un quadro di discreto valore e sostanza, sufficiente per garantire a ‘Low Life Heroes‘, debut album dei quattro finlandesi, almeno un’opportunità nel caotico marasma hard rock scandinavo.
Per gli appassionati, un nome di cui prendere nota.
Tracklist:
01. Single Malt
02. Lack Of Chance
03. Marks On My Face
04. Miss Pretty
05. Never Rising
06. No Alibi
07. Pickin’ Up Scum
08. Sick Girl, Sad Case
09. Trouble Maker
10. Lovers
Line Up:
Visa – Voce / Chitarra
Sakke – Chitarra
Öre – Basso
Mikko Päivinen – Batteria