Recensione: Loyal To None
A volte ritornano: Herman Frank, chitarrista degli Accept nel periodo d’oro di Balls To The Wall ma anche dai trascorsi in Sinner e Victory se ne esce con l’esordio discografico intitolato profeticamente Loyal To None. Compagni d’avventura in formazione sono nientepopodimeno che Jiotis Paracharidis (ex Victory) dietro al microfono, il bassista dei Running Wild Peter Pichl e l’ex tutto (Accept, Krokus, Helloween, Paradox, Running Wild, U.D.O., X-Wild) Stefan Schwarzmann alla batteria.
What you need is what you get, così recitava un adagio di qualche tempo fa. Infatti i dieci brani contenuti grondano di HM classico, dalle diverse sfaccettature ma legati a un cordone ombelicale che riporta sommessamente alla musica più ortodossa, nonostante alcune svisate qua e là.
Moon II è letteralmente “rubata” ai Running Wild più rocciosi ma rispetto agli Hamburger risulta arricchita da un singer che nella fattispecie ricorda molto da vicino Ted Bullet, dei Thunderhead, quindi roba da leccarsi i baffi. Inizio di Loyal To None, alla grande, quindi, con un pezzo che per chi scrive risulta essere l’highlight del disco grazie a linee vocali assassine e violenza sparsa. Da rimarcare il solo di Herr Frank: da capogiro. Le mazzate continuano con 7 Stars, a metà fra Iron Savior e Krokus, Father Buries Son pesta ancora ma in modalità americana e si staglia al cielo per via di un bridge memorabile. Heal Me allenta le tensione, peraltro giustamente, evocando i Whitesnake più epici e sospiranti, mentre nel coro la “Herman Frank Band” scimmiotta i Def Leppard. Hero riporta alla Los Angeles degli anni Ottanta senza impressionare, mentre Kill The King colpisce eccome, in virtù di un Jiotis sugli scudi.
Lo spettro del Capitano Rock’N’Rolf aleggia sul granitico speed’n’power di Down To The Valley così come in Lord Tonight, mentre Bastard Legions di bastardo ha solo il titolo, per il resto scorre senza graffiare più di tanto, porgendo il fianco al Rock’N’Roll più festaiolo, invero un poco fuori ambientazione. Welcome To Hell, posta in chiusura, raddrizza un poco il tiro, grazie a un buon coro e nulla più.
Loyal Of None propone alcune bordate di sanissimo HM Made in Germany, mantiene un livello interessante e quando stecca non è mai clamorosamente. Un gradito ritorno e una buona sorpresa, quindi, dalla solidità assicurata.
Acquisto obbligato per i tanti, troppi, Running Wild maniac, una sorta di panacea atta a lenire l’attesa di quello che forse non arriverà più…
PS: l’artwork di copertina è esplicito, in tal senso.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Moon II
2. 7 Stars
3. Father Buries Son
4. Heal Me
5. Hero
6. Kill The King
7. Down To The Valley
8. Lord Tonight
9. Bastard Legions
10. Welcome To Hell
Line-up:
Jiotis Paracharidis – Vocals
Herman Frank – Guitars
Peter Pichl – Bass
Stefan Schwarzmann – Drums