Recensione: Magos, Espadas y Rosas
Quando si parla di heavy metal in Argentina, un solo nome viene in mente: Rata Blanca! L’importanza di questa band per la scena sud americana e spagnola è enorme e l’album che andiamo a recensire oggi è il loro capolavoro assoluto, un’autentica gemma di heavy metal melodico cantato in lingua spagnola. Siamo nel lontano 1990 quando la band argentina pubblica il suo secondo album chiamato Magos, espadas y rosas. Non si può però iniziare a parlare di Rata Blanca senza prima aver presentato i due componenti che hanno reso unico e grandissimo questo gruppo: Walter Giardino e Adrian Barilari. Il primo non è altro che il Malmsteen del Sud America, un autentico maestro delle 6 corde; il secondo è l’inconfondibile e unica voce della band.
Mi è difficile scrivere di questo disco senza farmi prendere dall’emozione. Credo che ognuno abbia dei dischi magici, dei dischi che riescono a trasmettere un feeling particolare. Ecco, Magos, espadas y rosas per me è uno di quei dischi. Si inizia con La leyenda del Hada y el mago ancora oggi il pezzo che chiude solitamente i concerti della band. Concerti che in Sud America vedono i Rata Blanca esibirsi davanti a migliaia di persone scatenate. La song riesce a trasmettere una carica unica. L’assolo veramente lungo di Giardino è poesia per le orecchie e lo ritengo uno dei più belli della storia. Giusto due secondi per rifiatare perchè Mujer amante è un altra super hit, e forse la canzone più amata in assoluto dai fans della band. Stiamo parlando di una ballata magica che inserisco senza alcun dubbio tra le lente più belle di sempre. El beso de la bruja ci riporta in territori più heavy e l’assolo, sempre del solito sospetto Walter Giardino, è ancora una volta qualcosa di unico. Intanto Barilari al microfono si dimostra singer di razza. Riff più hard rock per dare il via a Haz tu jugada altra canzone di altissimo livello che vi ritroverete ben presto a cantare. El camino del sol dura oltre i 9 minuti ma fila via che è un piacere grazie alla maestria della band e a quel tocco epico dato alla canzone. Dias Duros è pezzo molto hard rock che ancora oggi spesso viene riproposto live e presenta quel sound che poi nel futuro la band avrebbe spesso ricercato, a volte a discapito dei pezzi più veloci. Per chiudre il disco un terzetto di strumentali che parte con Porque es tan dificil amar, una ballata acustica con un Walter Giardino ancora assoluto protagonista, seguita da Preludio obsesivo, un autentico tributo a Malmsteen in quasi 4 minuti di chitarra suonata a velocità spaziale e infine Otono medieval una breve outro acustica.
Una band capace di creare melodie meravigliose usando l’enorme tecnica a disposizione. Un disco come questo meriterebbe pagine e pagine di commenti, impressioni, emozioni ma un solo consiglio: fatelo vostro!
Federico Orano
Discutine nel forum relativo.
Tracklist:
1- La leyenda del hada y el mago
2- Mujer amante
3- El beso de la bruja
4- Haz tu jugada
5- El camino del sol
6- Dias duros
7- Porque es tan dificil amar
8- Preludio obsesivo
9- Otono medieval
Line-up
Walter Giardino: guitarra lider
Sergio Berdicheusky: guitarra ritmica
Gustavo Rowek: bateria
Giullermo Sanchez: bajo
Adrian Barilari: voz
Hugo Bistolfi: teclados