Recensione: Magrudergrind

Di Daniele D'Adamo - 11 Marzo 2010 - 0:00
Magrudergrind
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
55

Dopo quasi dieci anni di fiera militanza nell’underground, gli statunitensi Magrudergrind riescono nella non facile impresa di firmare un contratto con la Candlelight Records per la messa alle stampe dell’omonimo “Magrudergrind”.
L’album segna il secondo importante episodio della carriera dei Nostri, dopo innumerevoli split, EP, raccolte (This Comp Kills Fascists) e “Reahshed”, full-length del 2007.

Il moniker, l’artwork, i titoli e la lunghezza delle canzoni danno l’idea – prima ancora di procedere all’ascolto – di quale sia il genere proposto: forsennato grindcore, derivato direttamente dalla forma estrema del rock, cioè l’hardcore.
Non a caso mettono mano al CD i tecnici del suono specialisti Kurt Ballou (Converge, Misery Index) e Scott Hull (Pig Destroyer, Phobia).

I canonici dettami dello stile sono rispettati in toto: AVI scarica la propria rabbia con un lacerante, isterico scream; RJ macina quantità industriali di riff dal suono marcio, malato, rigurgitando – anche – mefitico growl; CHRIS si dimena come un ossesso sulle pelli, mitragliando i timpani con blast beats a profusione.

I tre di Washington non si nascondono dietro a un dito e mostrano immediatamente di cosa siano capaci: “The Protocols Of Anti-Sound” attraversa l’etere alla velocità del suono rischiando di andare fuori giri per il ritmo ipercinetico, mentre “Pulverizing Hate Mongers” e “Fools Of Contradiction” sembrano scritte apposta per scatenare il più selvaggio dei mosh.

In linea generale quel che esce fuori non è male, dato che appare impossibile che questi tre ragazzi siano in grado – senza bassista (sic!) – di dar luogo a un’aggressione sonora simile (“Built To Blast”, “Rise And Fall Of Empires Past”).
La semplicità strutturale delle canzoni, indubbiamente, facilita loro il compito; consentendo una buona resa delle medesime anche dal vivo.  

“Heretics” mostra una padronanza degli strumenti niente affatto male (sempre tenendo conto del tipo di brano), fra stoppate e cambi di tempo, con l’immancabile break rap (vedi anche Heavier Bombing) a chiudere. Onnipresenti, inoltre, le deliranti parti narrate (“Cranial Media Parasite”, “The Price Of Living By Delinquent Ideals”, Untitled”).
Anche nei brani più lenti e cadenzati (la “suite” “Bridge Burner”, “Excommunicated”, “Lyrical Ammunition For Scene Warfare”) il trio non scherza e picchia più duro che può.  

Con riferimento all’imprescindibile giudizio sull’aspetto artistico, “Magrudergrind” non può raggiungere la sufficienza per lo scarno songwriting e per la completa mancanza di originalità.
Non me la sento invece di discutere l’attitudine vera del combo e il sano divertimento che scaturisce da ogni anfratto del platter che, per ciò, non può mancare nella discografia dei più scellerati patiti del grindcore!

Discutine sul forum nel topic relativo!

Track-list:
1. The Protocols Of Anti-Sound 1:48
2. Pulverizing Hate Mongers 1:03
3. Rejecting The Militant Promise 0:43
4. Assimilated Pollutants 0:43
5. Abuse Of Philanthropic Self Gain 0:40
6. Fools Of Contradiction 1:19
7. Heretics 1:20
8. Bridge Burner 3:38
9. Cranial Media Parasite 1:48
10. Excommunicated 1:24
11. The Price Of Living By Delinquent Ideals 1:50
12. Built To Blast 1:22
13. Lyrical Ammunition For Scene Warfare 0:59
14. Rise And Fall Of Empires Past 0:40
15. Heavier Bombing 1:35
16. Martyrs Of The Shoah 2:46
17. Untitled 3:27

Line-up:
AVI – voce
RJ – chitarra  
CHRIS – batteria  
 

Ultimi album di Magrudergrind

Genere:
Anno: 2009
55