Recensione: Majesty & Passion

Di Paolo Beretta - 25 Marzo 2005 - 0:00
Majesty & Passion
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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80

La figura di Smolski è ovviamente associata a quella dei Rage e al Power metal spigoloso e potente della band teutonica. Victor è dai più riconosciuto come uno dei migliori guitarist sulla piazza per le sue capacità tecniche davvero indiscutibili provate negli anni: in sede live è solito impressionare la platea lasciando a bocca aperta chi lo vede all’opera per la prima volta. Nonostante la sua notorietà crescente molti ignorano che Smolski abbia già alle spalle due studio album solisti: il breve Destiny, datato 1996 e il più blasonato The Heretic del 2000. Confermando la cadenza quadriennale nel 2004 (novembre per la precisione) esce Majesty & Passion. Senza ombra di dubbio è il lavoro più studiato articolato e difficile che, visti i recenti successi dei Rage, potrebbe ingannare molti sostenitori della creatura di Peavy Wagner. Io sono proprio qui a scrivere per aprire per gli occhi ai fan del gruppo tedesco. Le cose che voglio dire sono essenzialmente 3 le quali, sommate assieme, spero riescano a descrivere con oggettività il disco. 1. M & P è un lavoro interamente strumentale. Nessuna novità dunque, rispetto ai primi due lavori, ma è bene sottolineare questo elemento per chi potrebbe aspettare invano parti vocali. Ci sono solo due dialoghi in 55 minuti totali. Il secondo, in particolare, vede Mike Terrana (credo) nelle decisamente improbabili vesti di J. S. Bach. 2. M & P è tuttavia estremamente diverso rispetto ai precedenti lavori di Smolski. Ciò che lo rende unico è la sua musica che io definirei Classica in lieve chiave Metal. Cosa significa? Significa che, nonostante la presenza di Mike Terrana e di Peavy Wagner, non ci sono nella maniera più assoluta rullate e giri di basso tempestosi. Majesty & Passion è un tributo a Bach (l’opera infatti è sulla base di composizioni del Maestro reinterpretate in chiave moderna, ma non troppo!!!) ed il tripudio della musica classica. 3. La chitarra di Victor Smolski accompagna, ma giustamente non stravolge il tutto con un metal irruento. Il nostro protagonista vuole solo partecipare con la sua chitarra alle suite di Bach. La sua 6 corde cerca di arricchire il tutto senza troppe forzature. Detto questo potrei davvero chiudere la recensione. Basta solo che faccia per voi la banale somma 1+2+3 per dire che Majesy & Passion è un lavoro elitario e che ha una spendibilità volutamente ridotta nel mercato Metal (che sarebbe quasi nulla senza l’aggiunta delle 4 bonus track da Destiny). Descrivere le canzoni mi sembra assolutamente futile.

Questo cd conferma la bontà tecnica di V. Smolski e la sua capacità nell’adattarsi ad ogni tipo di musica con indiscutibile pulizia, velocità e precisione. Ritengo il risultato in M & P di assoluto rilievo ma, mai come ora, mi trovo in difficoltà nel dare un giudizio in quanto un 80 per il sottoscritto (a cui piace Bach) può significare 0 per un altra persona. Il motivo va ricercato nel fatto che questo lavoro, a differenza del 99% dei dischi recensiti sul portale, non ha una base musicale condivisa (L’Heavy Metal) ma si fonda in maniera pregnate sulla musica classica. Spero di essere riuscito nel mio banale intento iniziale che mi ha spinto a scrivere questa difficile recensione: allontanare i fans che si aspettavano un disco alla Rage e avvicinare i curiosi amanti della musica classica con chitarra elettrica.

01. MAJESTY & PASSION
SUITE 1:
02. COURANTE
03. GAVOTTE
04. FORLANE
05. MENUET
CONCERT FOR VIOLIN & OBOE WITH ORCHESTRA:
06. CHAPTER 3
SUITE 2:
07. SUITE 2: BOURREE
08. MENUET
SUITE 4:
09. SARABANDE
CONCERT FOR 2 VIOLINS WITH ORCHESTRA:
10. CHAPTER 1
11. CHAPTER 2
12. CHAPTER 3
BONUS TRACKS FROM E.P. DESTINY
13. ROCKET RIDER
14. DAY WITHOUT YOUR LOVE
15. DESTINY
16. LONGING (DEDICATED TO MY FAMILY)

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