Recensione: Mamonama
Il nome di John Lawton non sarà sicuramente nuovo alle orecchie di chi
mastica quotidianamente pane e hard rock puramente settantiano. Gli esperti del
settore lo affiancheranno prima di tutto ai Lucifer’s Friend, ma la
maggior parte dei nostalgici lo ricorderanno sicuramente per quel decennio di
militanza nella formazione degli storici Uriah Heep. Dopo tre studio
album e un live con quest’ultimi, il singer britannico ritorna nella formazione
della band madre, con la quale continuerà a incidere dischi fino alla metà degli
anni ’90. Dopo una carriera solistica di un certo successo e importanti
collaborazioni come nel caso della Hensley Lawton Band, il cantante
inglese torna a farsi sentire con un nuovo e interessante full-length.
Il progetto in questione, denominato semplicemente OTR (acronimo di On The
Rocks), nasce in terra brasiliana con l’aiuto del chitarrista
Jan Dumée, già membro dei redivivi Focus. Il sound proposto dalla band si
fonda
essenzialmente su basi che si rifanno al rock più classico degli ’60/’70, con in
più l’aggiunta di influenze etniche tipiche del Sud America. Il disco ci offre
una varietà di brani caratterizzati da strutture semplici e lineari, sopratutto
per quanto riguarda gli arrangiamenti e gli ariosi refrain pieni di melodia, che
risultano essere coinvolgenti e, nonostante la proposta musicale non sia nulla
di nuovo, mai troppo banali. Già
l’iniziale Ghetto dà il via alle danze con suoni tipicamente hard rock-oriented,
alternandosi fra riff di chitarra ora più aggressivi e dirompenti con
distorsione graffiante e puramente old-style, ora più leggeri e delicati. La successiva
Taking You Down continua sulla scia tracciata dall’opener
muovendosi agilmente fra continui cambi di tempo e refrain semplici e melodici,
per poi lasciare spazio alle atmosfere più distese di Hello (Dona Nobis Pacem),
una ballad altamente emozionante nella quale spicca la prestazione da applausi
di un Lawton alle prese con un cantato caldo ed evocativo come non mai.
Non da meno il lavoro degli altri componenti della band, con un Dumée
sempre efficace nei suoi interventi, sopratutto per quanto riguarda assoli di
chitarra ben strutturati anche se non eccessivamente tecnici. Ottimo anche
l’impiego di una sezione ritmica precisa in ogni occasione e delle tastiere di
Marvio Ciribelli, sempre pronte a dare man forte al lavoro degli altri
compagni di viaggio. Il resto della tracklist è un continuo susseguirsi di brani
sempre a cavallo fra rock, jazz e blues; su tutte spiccano i richiami
settantiani della title-track, la struggente Steal The Night
(seconda ballad presente sul disco), l’allegria spensierata di Face To
Face e l’immediatezza della coinvolgente Ride On.
I veri punti di forza delle composizioni degli OTR sono dunque
semplicità e melodia, quest’ultima adottata sopratutto nel massiccio uso dei
cori sui refrain. Alla fine dei conti, Mamonama è un disco
che punta tutto sull’esperienza Lawton, forse l’unico in formazione ad
aver vissuto in direttissima l’epoca d’oro del genere in questione, fondendola
intelligentemente con quelle che sono le tecnologie di produzione moderne,
rendendo il tutto accessibile non solo ai nostalgici degli anni ’70, ma anche a
quelle che sono le nuove generazioni. Sicuramente nulla di nuovo, ma suonato con
infinita classe.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
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Tracklist:
01 Ghetto
02 Taking You Down
03 Hello (Dona Nobis Pacem)
04 The Corner Club
05 Mamonama
06 Steal The Night
07 Face To Face
08 Shine
09 Woman
10 Ride On
Line Up:
John Lawton: Vocals
Jan Dumée: Guitars
Marvio Ciribelli: Keyboards
Ney Conceião: Bass
Xande Figueiredo: Drums