Recensione: Martyrs Shrine
Nell’industria discografica di oggi sono diffuse alcuni criteri di valutazione che in teoria dovrebbero servire a sveltire il processo di talent scouting ed a trovare buone proposte senza fare affidamento unicamente sul proprio orecchio e sulla propria capacità di giudizio in fatto di ascolto di dischi promozionali. Uno di questi criteri è quello di dare fiducia ai musicisti che hanno già pubblicato un disco in carriera, se mai anche senza avere successo; parlo per esperienza e posso dire che, mentre le band esordienti sono quasi sempre costrette a registrare il loro primo lavoro in proprio ed ad andare a proporlo alle etichette senza alcuna garanzia (e quindi con il rischio di vedersi rifiutata la pubblicazione e di aver speso migliaia di euro in vano), i gruppi formati da musicisti per così dire esperti riescono ancora ad ottenere accordi anche spedendo la buona vecchia demo e facendosela ascoltare da chi di dovere. Esempi? Dominance, The Modern Age Slavery e Absynth Aura: gruppi italiani bravissimi che proprio ora hanno dischi in lavorazione o in uscita in virtù di contratti firmati grazie ad un EP promozionale. Deathfall o Martyrs Shrine per nominarne qualcuno straniero.
Arriviamo dunque a bomba sul disco auto titolato che il duo australiano ci propone: siamo proprio sicuri che abbiano avuto la possibilità di pubblicarlo non per il loro talento, ma grazie alla loro passata militanza in gruppi come Mortification e Ragewar? Non possiamo esserne certi naturalmente, certo è invece il fatto che sul loro passato i nostri ci calcano molto in sede di biografia, sottolineando più volte come i Moritification fossero ai tempi la band proveniente dall’oceania di maggior successo e più venduta per quanto riguardava il metal estremo. Ma lasciamo da parte i dubbi maliziosi e concentriamoci sulla proposta musicale: notiamo immediatamente come la produzione del CD sia nettamente inferiore alla media odierna, con chitarre che sembrano reguistrate nei primi anni ’90 ed una batteria di certo non incisiva come le moderne tecnologie permetterebbero di renderla. La musica si attesta su un death metal vecchia scuola, un po’ Obituary un po’ Carcass di Necroticism, ma il tutto senza raggiungere neanche lontanamente la qualità di queste due band storiche e attestandosi su una serie di canzoni mediamente noiose che, non lo nego, potrebbero fare la gioia di qualche fan un po’ nostalgico, ma che rapportate alle ultime uscite degli esordienti della scena death suonano non solo datate, ma anche abbastanza prive di idee. I metronomi sono mediamente lenti, con l’esclusione forse della opener The Final Devastation of the Terrorthrone, ed i nostri puntano tutto un un sound marcio e soffocante con parti lontanamente doom che vorrebbero forse ottenere un effetto opprimente e claustrofobico, ma falliscono miseramente nell’intento. Riff fin troppo semplici e tecnica strumentale non certo sopra la media fanno il resto e decretano il fallimento di un disco che non può che far storcere il naso a tutti i giovani ed agli appassionati della musica un po’ recente.
Concludiamo tornando al discorso iniziale e diciamo che probabilmente i Martyrs Shrine sono ancora legati ai tempi che li vide essere sulla cresta dell’onda con i Mortification e, anche se tentano di cambiare a livello compositivo lasciando il thrash cristiano con lontane influenze estreme e dandosi al death in toto, rimangono forse legati come mentalità a quell’epoca, cercando di riproporre una produzione che avrebbe potuto essere alla moda nel ’92 la quale tuttavia non serve a dare lustro a canzoni che mancano sia di idee che di un’adeguata padronanza degli strumenti all’interno di un genere sempre più tecnico. La sufficienza dunque non può esserci, sebbene come già detto qualcuno potrebbe anche farsi piacere questo disco in virtù del suo marciume datato e nostalgico, si spera che i nostri possano migliorare nei dischi a venire.
Tracklist:
1- The Final Devastation Of The Terrorthrone
2- For a Burning Eternity
3- Butchered Planet
4- Amongst the Putrid
5- Valley of Darkness
6- Martyr Shrine
7- Superstition
8- Apparition