Recensione: Mask Of Sanity
Mancavano dalle scene ormai da qualche anno i Sinner, gruppo di punta del panorama heavy power europeo dalla carriera ormai più che ventennale, e l’attesa per ascoltare un loro nuovo lavoro, dopo le buonissime impressioni offerte del precedente ‘There Will Be Execution’ (datato 2003), si era fatta ragionevolmente elevata e diffusa.
Messi per qualche tempo da parte i numerosi impegni, i due leaders Matt Sinner e Tom Naumann, hanno così finalmente deciso di riportare in auge la navicella “madre”, ovvero la band che da anni li vede affiancati nel promuovere un discorso musicale costellato da albums di interessante fattura, buoni quando non ottimi, solitamente confezionati all’insegna del power più rocciosamente coriaceo e con ben evidenti venature riconducibili all’hard rock di vecchia scuola, quello per intenderci, di manifesta ispirazione ottantiana.
‘Mask Of Sanity’, il nuovo nato di casa Sinner, si presenta al pubblico ed agli affezionati fans con alcune novità di rilievo, sia di ordine strutturale che stilistico.
Anzitutto, è ancora una volta variata la line up: mantenuti come sempre ben saldi i due ruoli chiave con Sinner alla voce ed al basso e Naumann alla chitarra, ed immutato il ruolo di Frank Rössler alle tastiere, sono da sottolineare gli avvicendamenti di Klaus Sperling (già vecchia conoscenza) in luogo di Fritz Randow alla batteria e di Christof Leimn in sostituzione di Henny Wolter alla seconda chitarra.
Ancora più evidente inoltre il cambio di etichetta: interrotto il sodalizio con la Nuclear Blast, ora è la melodica MTM ad occuparsi del gruppo tedesco, divenuto una priorità grazie anche al nuovo ruolo dello stesso Matt Sinner all’interno dello staff dirigenziale della label.
Non da ultimo infine, risulta manifesto e conclamato il tentativo di andare un po’ a ritroso nel tempo, cercando di riconnettere il proprio sound con quello maggiormente melodico degli esordi rispolverando radici sepolte nella nebbia del passato, forse per esigenze di creatività personale, forse anche per consentire al gruppo di meglio inserirsi nel rooster della nuova casa discografica, come noto, tra le più importanti a livello mondiale nei settori Hard Rock / AOR e Melodic Rock.
La risultante che deriva dalla somma di tutti questi fattori è un platter di discreta caratura, composto da un nucleo di tracce che tuttavia appare di livello non troppo omogeneo e di qualità altalenante.
Al fianco di brani riusciti e tradizionalmente arrembanti quali ‘The Other Side’, ‘Black’, ‘Under The Gun’ , ‘Badlands’ e ‘Last Man Standing’, compaiono infatti gli episodi più vicini a territori hard rock di ‘Diary Of Evil’ e ‘Can’t Stand The Heat’ (dagli imprevedibili tratti solari e leggeri) ed attimi meno ispirati come ‘Thunder Roar’ (in collaborazione con Andy Frank, singer di Symphorce e Brainstorm, ospite illustre del cd insieme al compagno di scorribande Ralf Scheepers ed a Martin Grimm dei Mystic Prophecy), la debole ‘No Return’ ed il mid tempo ‘The Sign’, meri riempitivi che nulla aggiungono in termini di valore al disco, favorendo piuttosto l’utilizzo del tasto skip dopo pochi passaggi.
Non manca poi la cover conclusiva, ennesimo ed irrinunciabile tributo ai Thin Lizzy che questa volta assume le sembianze del rifacimento di ‘Baby Please Don’t Go’, canzone edita originariamente dalla band di Phil Lynott nel 1983 sull’ellepì ‘Thunder And Lightning’.
Sempre al top infine produzione e resa dei suoni, perfetti per un ascolto ad alto volume e definiti ottimamente come da manuale, ad opera dello stesso Matt Sinner e del fido Achim Koeheler, coppia già esperta e rodata da numerosi anni di attività al mixer.
Come poc’anzi riferito dunque, un disco discreto, probabilmente non tra le primissime scelte nella nutrita discografia della band, ma tuttavia meritevole di un attento ascolto e di un eventuale acquisto.
Fatta salva la superiorità di splendidi albums come ‘The Nature Of Evil’ e ‘The End Of Sanctuary’, questo ‘Mask Of Sanity’ potrà senza dubbio essere gradito ad una notevole schiera di appassionati, a patto che, condizione essenziale, non si pretenda a tutti i costi il cd capolavoro.
Tracklist:
01. The Other Side
02. Diary Of Evil
03. Badlands
04. Black
05. Thunder Roar
06. The Sign
07. Revenge
08. Under The Gun
09. Can’t Stand The Heat
10. No Return
11. Last Man Standing
12. Baby Please Don’t Go (Thin Lizzy Cover)
Line up:
Matt Sinner – Voce / Basso
Tom Naumann – Chitarra
Frank Rössler – Tastiere
Christof Leimn – Chitarra
Klaus Sperling – Batteria