Recensione: Massive Aggressive
Ormai i Municipal Waste non necessitano di particolari presentazioni: tre dischi all’attivo ne hanno sancito la progressiva ascesa al trono di gruppo guida dell’ondata di revival thrash alla quale si sta assistendo negli ultimi anni. Per chi non li conoscesse, è bene mettere subito in chiaro che questi ragazzi, provenienti dalla Virginia, si ispirano e omaggiano con la loro musica la scena thrashcore/crossover di metà anni Ottanta. Un nome? Gli S.O.D. di Scott Ian su tutti, per attitudine e coordinate stilistiche. Dopo un debutto di stampo quasi esclusivamente hardcore, i Municipal Waste hanno via via affinato il proprio sound in una direzione più thrash, visione che ha permesso ai nostri di tirar fuori due album validissimi: Hazardous Mutation e The Art Of Partying, nei quali l’irruenza e l’impatto “in your face” vengono canalizzati in composizioni più elaborate rispetto ai brani flash dell’esordio. Non ci si aspettano certo sorprese da band del genere, eppure le dichiarazioni circolanti sul nuovo disco lasciavano intendere che qualche novità nel sound fosse presente. È dunque il momento di capire di che pasta è fatto Massive Aggressive.
Il primo impatto, inevitabilmente, è quello provocato dalla copertina e dalle note che fuoriescono dalle casse quando parte la prima canzone. L’artwork è nuovamente opera di Andrei Bouzikov, già al lavoro su The Art Of Partying, e presenta quello che sostanzialmente è il filo conduttore delle copertine dei Municipal Waste, vale a dire le ammucchiate, che siano di mutanti, violenti strafatti o simil-zombi nelle discariche cittadine. La differenza che salta subito all’occhio è l’abbandono delle illustrazioni colorate a tinte vivaci, caratteristica retrò che ha ispirato buona parte delle band thrash nate negli ultimi anni. La partenza del disco è affidata all’accoppiata Masked By Delirium / Mech-Cannibal, brani più che adatti ad aprire l’album in virtù di una impostazione catchy che cattura sin dalle prime note. Non bisogna farsi depistare dai primi secondi dell’opener, che farebbero pensare quasi a un pezzo heavy, perchè quella che segue è invece una classica canzone thrashcore. Tra strofe velocissime con tappeto di riff marcatamente thrash e chorus più “punkeggianti” sia nel cantato che nelle parti musicali, i nostri viaggiano a velocità sostenute ma non mancano di offrire un minimo di varietà inserendo qualche pezzo lento rispetto alla media delle composizioni: è il caso della title-track, brano cadenzato che allenta la morsa prima dell’uno-due micidiale portato da Wolves Of Chernobyl – pezzo che avrebbe funzionato su The Art Of Partying – e Relentless Threat, irresistibile con le sue armonizzazioni heavy e il riffing assassino. Qua e là, tuttavia, emerge la presenza di filler che ridimensionano la qualità complessiva del disco: è il caso di The Wrath Of The Severed Head, dal refrain fastidioso, e Shredded Offering, che presenta un riff troppo simile a quello di Mech-Cannibal. La chiusura è affidata al singolo Wrong Answer e alla caotica Acid Sentence, che pongono fine ai 28 minuti di durata di Massive Aggressive.
Le intenzioni della band sono evidenti: realizzare un disco il più possibile vario, lavorando in modo da differenziare i brani e rendere l’ascolto interessante per tutta la durata. Obiettivo raggiunto solo in parte, perché nonostante lo sforzo apprezzabile si è perso qualcosa in termini di freschezza, nella fattispecie quello spirito selvaggio e festaiolo che aveva animato gli ultimi due lavori. L’attitudine dei Municipal Waste rimane intatta, così come la loro abilità nel comporre pezzi trascinanti, ragion per cui Massive Aggressive soddisferà fan vecchi e nuovi della band. E probabilmente non si può chiedere di più a questi ragazzi.
Luca ‘Nattefrost’ Trifilio
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Tracklist:
01 Masked By Delirium
02 Mech-Cannibal
03 Divine Blasphemer
04 Massive Aggressive
05 Wolves Of Chernobyl
06 Relentless Threat
07 The Wrath Of The Severed Head
08 Upside Down Church
09 Shredded Offering
10 Media Skeptic
11 Horny For Blood
12 Wrong Answer
13 Acid Sentence
