Recensione: Master Of Illusions
E’ un disco roccioso e passionale questo “Master Of Illusions”, quinto tassello di un elegante mosaico discografico iniziato nel 2003 dai rockers Khymera.
Guidati ormai stabilmente dal bassista, cantante e produttore Dennis Ward (noto per le sue recenti e storiche collaborazioni con i Magnum e Pink Cream 69), i nostri sono artefici di un Hard Rock potente, melodico e ricco di sognanti atmosfere.
A conferma di quanto appena detto è sufficiente l’ascolto dell’iniziale e risoluta “Walk Away”: il brano risulta essere perfettamente strutturato ed interamente imperniato sullo splendido lavoro tastieristico svolto da Eric Ragno, il quale, con l’evidente abilità di sempre, costruisce un muro sonoro che va ad amalgamarsi e fondersi con le granitiche sfuriate chitarristiche curate da Michael Klein: il risultato sfocia in un refrain coinvolgente e denso di attrattiva.
Sulle medesime coordinate si muove anche la seguente “First Time”, diretta ed incisiva nel suo prosieguo ancora culminante in un ritornello fresco e d’impatto.
Le tastiere di Eric Ragno sono ancora in prima linea nell’ariosa title track, impreziosita da uno schema melodico di grande classe all’interno del quale spicca un ritornello tanto orecchiabile quanto irresistibile all’ascolto.
La solita produzione asciutta e cristallina che, da sempre, caratterizza tutte le uscite targate Frontiers Music, esalta al meglio le ottime capacità tecniche e compositive dei singoli musicisti coinvolti: lo dimostra ancora pienamente l’adrenalinica “The Sun Goes Down”, alla quale segue la romantica e sognante “Paradise”, sempre in costante equilibrio fra melodia e potenza. Avvincenti le parti arpeggiate che cullano letteralmente l’ascoltatore, a cui si alternano le energiche sferzate Hard Rock proprie dell’incisivo refrain.
Questo ottimo “Master of Illusion” prosegue lanciando sul proscenio la bella “The Rhythm Of My Life”, pezzo che si accoppia idealmente con la solida “Follow The Sun”: un bel contrasto che si esalta nel confronto con la pura dolcezza espressa nelle note dell’emozionante “Father To Son”.
Grande lezione di stile nella splendida “After All This Time”: il miglior momento dell’intero platter che sembra voler rievocare (non a caso, vista la presenza di Ward), lo spirito dei Magnum dei primi anni ’90 (quelli di “Sleepwalking”).
La creartività dei Khymera non mostra infine cali di tensione nemmeno nelle batture conclusive: “Victim Of Your Love” e “Just Let It Happen” suggellano in modo ideale un disco realizzato con classe, stile ed eleganza. Ma soprattutto, emozionante dalla prima all’ultima nota.
Senza dubbio una delle uscite top di questo – sin qui – allucinante 2020…