Recensione: Master of Sins

Di Matteo Lavazza - 28 Ottobre 2004 - 0:00
Master of Sins
Band: Sarissa
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Questo “Master of Sins” è solo il terzo album ufficiale per i greci Sarissa, nonostante la loro quasi ventennale carriera infatti sono stati tanti, addirittura troppi, i problemi che la band ha avuto, problemi che hanno precluso di sicuro molte possibilità alla band.
Devo ammettere che questo disco mi ha messo parecchio in difficoltà, la proposta del gruppo è chiaramente di stampo Metal Classico, ma il modo di suonare e, soprattutto, gli arrangiamenti sono talmente particolari che a volte risultano quasi spiazzanti, come si nota subito fin dall’iniziale “Bleed (Till the End)”, l’apertura epica lascia spazio ad un brano di puro Metal, dove sono gli inserti di tastiera a dare un tocco davvero particolare al tutto, così come gli arrangiamenti, che come dicevo prima sono a tratti forse troppo particolari, e spiazzano un po’ l’ascoltatore, la canzone è comunque molto godibile e piena di spunti davvero interessanti.
Davvero molto bello il lavoro delle tastiere sulla seguente “To These Powers (I Swear)”, che si inseriscono splendidamente, e soprattutto senza mai risultare troppo invasive, su una cavalcata dannatamente metallica.
Tutto il lavoro rimane su standard piuttosto elevati, bellissima “The Ancient Land Falls”, un brano che trasuda epicità da ogni nota, nonostante si muova su discrete velocità, peccato per l’effetto “elicottero in volo” che entra ogni tanto, francamente credo potessero risparmiarselo, così come davvero ben riuscita è anche la title track “Masters of Sins”, soprattutto in virtù di un ritornello davvero molto bello, quasi orrorifico, grazie al sottofondo di tastiera.
“Nemesis” è l’ennesima prova del gusto particolare in fase di arrangiamento del gruppo, canzone molto bella anche se purtroppo a mio parere in certi frangenti l’uso della tastiera è un po’ troppo invadente, “Starvation” è un altro esempio di come i Sarissa abbiano un modo tutto loro di concepire l’Epic Metal, ma purtroppo anche in questo caso l’uso delle tastiere mi è parso eccessivo, anche se bisogna ammettere che il cantante Nick Iglezos ha estratto dal cilindro una linea vocale davvero molto ben congeniata ed avvincente.
Una nota a parte la merita la conclusiva “Hypocrisy Crusade”, inaspettata mazzata ai limiti del Thrash, con tanto di cantato ai limiti del growl nella strofa, così come inaspettato è il break centrale, cupo ed oscuro, che poi esplode in pochi secondi di pura violenza sonora prima di lasciare nuovamente posto al riff portante.
Purtroppo non mancano le noti dolenti, anche se non particolarmente gravi, è sono “Envious Critic”, in cui, a mio personale parere, il combo greco esagera un po’ con le stranezze, “Deathdance”, che ha il grosso difetto di lasciare un po’ di amaro in bocca per via del senso di incompiuto che lascia una volta terminata, e “The Struggle”, che invece nono mi ha lasciato nessun segno tangibile una volta finita, e questo credo sia uno dei peggiori difetti che possa avere un brano.
Tecnicamente la band non è affatto male, anzi, soprattutto considerando il fatto che factotum della band, Jim A.D. Salamazidis, che si occupa di tutte le parti di chitarra, basso e tastiere, con buonissimi risultati su tutti gli strumenti.
La produzione che si possa purtroppo annoverare tra gli elementi negativi di questo lavoro, infatti se il suono della batteria e il lavoro sulla voce sono più che buoni, altrettanto non si può dire per la chitarra, troppo in secondo piano rispetto al resto, con il risultato che non sempre le canzoni hanno la necessaria potenza.
A mio parere i Sarissa potrebbero essere addirittura definiti un gruppo Prog, non perché il loro stile abbia richiami alla musica di band tipo Rush, Yes o i più recenti Dream Theater, ma perché il gruppo ha dimostrato di scrivere canzoni come nessun altro, onestamente non riuscirei a trovare un gruppo che assomiglia a loro al momento, il che è sicuramente un pregio, ma potrebbe anche avere effetti collaterali difficili da digerire, “Master of Sins” è infatti un disco che per essere capito ha bisogno di moltissimi ascolti, e non so quanta gente oggi abbia voglia di farlo, e soprattutto di rischiare di spendere soldi per un prodotto che potrebbe anche non piacere, di sicuro è innegabile il valore artistico di questo prodotto.

Ultimi album di Sarissa

Band: Sarissa
Genere:
Anno: 2004
75