Recensione: Meanings In Lacrima
Voglio essere sincero fin dall’inizio perché credo che un recensore abbia la libertà di esprimere ciò che pensa del materiale che gli viene posto in mano dalla redazione. I Weeping the Black sono stati il primo gruppo che è andato molto vicino al farmi lanciare dalla finestra il loro cd. Naturalmente il sottoscritto ha un forte senso professionale e soprattutto il pregio (forse) di aver sempre creduto al detto popolare che “l’abito non fa il monaco”.
Perché questa prefazione? È presto detto. “Meanings in Lacrima” arriva sulla mia scivania in versione CD-R (e fin qui niente di male), titolato con un pennarello giallo alla maniera d’una scritta che si potrebbe trovare su un muro di un cesso pubblico di Caracas ed imbustato alla peggio tra due microfoglietti spiegazzati e fotocopiati a bassa risoluzione. Considerati i tempi – e la facilità – confezionare qualcosa di meglio non credo sarebbe stato un peso così grosso da sostenere…
Il destino però spesso fa cadere le cose nel punto giusto ed io l’ho presa come una sfida personale per partire con una critica di tutto rispetto (a livello inconscio più nel male che nel bene). E come spesso accade nei preconcetti condizionati, sbagliavo.
Perché inserito il CD nel lettore si è aperto un piccolo mondo di idee che amplia i suoi confini tridimensionali nota dopo nota, istante dopo istante grazie alla passione e profondità che il combo trasuda dall’anima musicale di cui è dotato. Il quandro che si delinea è una sfera di sfumature musicali, di idee e sostanze da considerare.
“Meanings in Lacrima” è il primo passo artistico dei romani Weeping the Black, giovane band nata nel 2005 e qui, come anticipato, alle prese con un concetto musicale alquanto interessante. Ogni musicista apporta il suo credo ispiratore ai quattro brani di tracklist per un risultato alquanto definito, ma di difficile collocazione artistica. Dico definito perché il songwriting è di sostanza e di facile presa, difficilmente collacabile in quanto la musica qui proposta sposta il mosaico che compone di riff in riff senza riuscire a fissare una immagine musicale accostabile ad una corrente piuttosto che ad un’altra.
Questo, al lato pratico, costituisce la peculiarità di “Meanings in Lacrima”. Il disco è un mix di melodie ed oscurità legate assieme da fili conduttori di echi che spaziano nel progressive (in qualche tratto sembra di poter cogliere i più introspettivi Pain of Salvation) venato di doom senza disdegnare componenti dal forte gusto tribale che caratterizzano il sound in maniera univoca. La sola magia pulsante da Autumn Rain pt. 1 vale lo sforzo di prendere in mano il cd e riporlo con cura nella propria discografia. Provate a sentirla.
Piccola pecca da annotare la produzione opaca e poco bilanciata a livello di sezioni vocali e sui distorti. Promosso invece il settaggio delle parti acustiche e quello del drumming.
La musica va al di là del tutto, un po’ come questa band sta facendo. Sfacciati e dalle idee chiare gli riconosco la personalità di aver sviluppato un concetto stilistico definito e ricco di idee. Il presupposto che nella vita si possa sempre migliorare mi fa segnare sulla mia agenda questo nome che non mancherò di riprendere in cosiderazione alla prossima release. D’altronde, se questo è l’antipasto, non vedo l’ora di cominciare a gustarmi le prossime portate. Complimenti.
Nicola “nik76” Furlan
Tracklist:
01 Head Mine
02 Autumn Rain pt. 1
03 Autumn Rain pt. 2
04 Presence