Recensione: Memorial
Sono ormai più di 12 anni che i portoghesi Moonspell si sono proposti al pubblico e il loro sound è mutato e cresciuto dal punto di vista musicale; si notano infatti parecchie differenze tra il primo full-lenght “Wolfheart” e i lavori più recenti. Questo “Memorial” non fa eccezione, dimostrando un’ulteriore svolta della band ed una notevole maturità musicale.
Il cd in questione sancisce il ritorno dei Moonspell dopo due anni di tour promozionale per il predecessore “The antidote”; “Memorial” è sicuramente il lavoro più completo e meglio suonato della band curato nei minimi particolari.
Brani come “Finisterra” e “Memento mori” puntano l’attenzione su due elementi contrastanti: la melodia riesce a convivere in maniera impeccabile con la potenza; è così che parti maggiormente riflessive di chiara ispirazione gothic si affiancano a momenti molto vicini al death metal senza parò mai esulare dal sound che è ormai diventato il biglietto da visita della band.
Discorso diverso deve essere fatto per “Blood tells!” che non riesce a convincere appieno soprattutto a causa di momenti poco ritmati che rendono il brano troppo monotono e noioso; decisamente meglio le parti in cui il growl di Fernando Ribeiro prende il sopravvento sugli altri strumenti.
Essenziale in tutto il cd è la presenza di un tappeto di tastiere che riesce a creare un’atmosfera surreale e cupa all’inverosimile riempiendo in maniera magistrale i vuoti lasciati dagli altri strumenti; episodi lampanti di questo li troviamo in brani come “At the image of pain”, ottimo brano che fa dei momenti sinfonici il suo cavallo di battaglia riuscendo così a mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore. Il tutto è poi completato da alcune cavalcate di doppia cassa che conferiscono ulteriore energia alla canzone.
Con “Sanguine” e “Once it was ours!” sembra di tornare indietro di alcuni anni ai tempi di canzoni come l’ottima “Opium” in cui l’ambientazione gothic riesce a prendere il sopravvento sulla potenza death creando così un eccellente contrasto domato in maniera pressoché impeccabile dal combo portoghese.
“Best forgotten” può essere invece considerata come un opera a sé stante, sia per quel che riguarda la sua lunghezza (più di 14 minuti), sia per quel che concerne la sua completezza; sembra quasi che i Moonspell abbiano voluto rendere testimonianza di tutti i momenti della loro carriera musicale attraverso sonorità che seguono pedissequamente i cliché del gothic metal con qualche sferzata di maggior potenza che aiuta a migliorare un brano già ottimo di per sé.
Questo “Memorial” è quindi l’ennesima dimostrazione che i Moonspell sono vivi e vegeti ed hanno ancora molto da dire alle platee. In questo lavoro è sempre meno presente il sound gothic che li ha contraddistinti in tutti questi anni spostando la loro musicalità verso lidi maggiormente potenti e vicini al death. Nonostante questo cambiamento, che è avvenuto gradualmente con il passare degli anni, sono convinto che questo lavoro piacerà a tutti i fan della band portoghese; è vero, “Wolfheart” è tutt’altra cosa, ma apprezzo molto la capacità della band di non rimanere fermi sul proprio passato evolvendosi sempre di più.
TRACKLIST
1. In memoriam (intro)
2. Finisterra
3. Memento mori
4. Sons of earth
5. Blood tells!
6. Upon the blood of men
7. At the image of pain
8. Sanguine
9. Proliferation
10. Once it was ours!
11. Mare nostrum
12. Luna
13. Best forgotten