Recensione: Memories In Black

Di Fabio Vellata - 18 Giugno 2007 - 0:00
Memories In Black
Band: Hellfueled
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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71

Formatisi nel 1998 in quel di Huskvarna, Svezia, gli Hellfueled, giungono con questo ‘Memories In Black’ al terzo capitolo della propria carriera.

Da sempre dedito ad un heavy rock tradizionale e sanguigno, il gruppo nordico ha spesso fatto parlare di se per una impostazione musicale che lo ha portato ad essere accostato da vicino allo stile di Ozzy Osbourne ed alle sue recenti uscite soliste (incentivate da una carica metal molto più marcata), rivelando importanti similitudini in special modo nella voce del singer Andy Alkman e nel chitarrismo di Jocke Lundgren, guitar player dotato di capacità e preparazione di buon livello, spesso alle prese con riffs potenti e corposi evidentemente appresi alla scuola del prediletto del madman, il grande Zakk Wylde.

Con la nuova creatura il quartetto scandinavo sembra tuttavia imboccare una strada maggiormente personale, abbandonando in parte le venature hard rock presenti nel precedente ‘Born II Rock’, sorta di inno alla vita da bikers, per abbracciare un sound più ricco, tagliente e compatto, sempre dominato dalla acuta voce di Alkman ma con maggiori punti di affinità con il classico e tradizionale US heavy, equamente suddivisi tra la veemenza thrash degli Exodus, la robustezza ritmica dei primi Metal Church, il classico Wylde style, alcune minime influenze riferibili a Tommy Victor ed ai suoi Prong, senza tralasciare un retrogusto stoner rilevabile qua e là tra le pieghe dei vari brani.

Molto significativa la preparazione dei musicisti, in possesso di doti qualitative senz’altro notevoli che si evidenziano sin da subito nell’iniziale ‘Rewinding Time’, brano dal chorus cantilenante nobilitato da una serie di assoli e parti strumentali certamente di primo piano.
La pronghiana ‘Monster’ e la potente ‘Sky Walker’ contribuiscono poi ad esemplificare ulteriormente il credo musicale degli Hellfueled, assestato tra riffs stoppati e massicci, divagazioni strumentali in pieno stile Metal Church e le pungenti vocals del frontman, vero elemento distintivo del gruppo ed al contempo possibile fattore di disturbo data la propria peculiarità.
Elementi di Black Label Society frammisti al più classico thrash, sono invece le coordinate entro cui prendono forma ‘Again’, ‘Warzone’ e ‘Queen Of Fire’ , mentre ‘Search Goes On’, pur mantenendo il medesimo assetto compositivo, ha dalla sua un ritornello (forse il migliore del lotto) di particolare efficacia e valore.
Più orientata alle “stonature” care a Spiritual Beggars, Orange Goblin e Kyuss è invece ‘Right Now’, song dall’incedere pachidermico e visionario arricchita da un hammond quale sottofondo, in grado di conferire al pezzo una atmosfera decisamente settantiana.
Vicine al rock sudista ed al mitico mr. Wylde si rivelano essere poi le successive ‘Face Your Demon’ e ‘Down’, grazie anche ad un suono di chitarra davvero simile a quello della sei corde del lungocrinito americano, mai come in questi anni autentico nume tutelare di una miriade sempre più vasta di bravi chitarristi.
Ancora accenti stoner infine in ‘Master Of The Night’ e nella conclusiva ‘Slow Down’ altri due episodi dotati di ritmiche robuste e quadrate a cui fanno da supporto suoni rotondi e corposi ed una atmosfera talvolta visionaria ed allucinata.

Un grande calderone di influenze ed un nucleo di canzoni di buon valore sono, in buona sostanza, i punti fermi riscontrabili in ‘Memories In Black’ , disco rispettabilissimo di una band in ascesa che senza grandi incertezze può valere un ascolto da parte degli amanti del genere.
Unica possibile remora ascrivibile alla voce del singer, come detto peculiare e caratteristica ma alla lunga forse un po’ monocorde ed ossessiva, elemento che può rivelarsi di forza o di handicap a seconda dei propri gusti personali in materia.

In definitiva un album tutt’altro che malvagio, meno semplice di quanto possa apparire di primo acchito e senza dubbio di buona qualità,
probabilmente non consigliabile a priori ma meritevole di plauso e considerazione.

Tracklist:

01. Rewinding Time
02. Monster
03. Sky Walker
04. Again
05. Warzone
06. Search Goes On
07. Queen Of Fire
08. Right Now
09. Face Your Demon
10. Down
11. Master Of The Night
12. Slow Down

Line Up:

Andy Alkman – Voce
Jocke Lundgren – Guitars
Henke Lönn – Basso
Kent Svensson – Batteria

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