Recensione: Metal Discharge
Ritornano a farsi sentire i Destruction e con questo “Metal Discharge” il massacro riprende da dove era finito.
Sin dall’iniziale “The Ravenous Beast” i tre thrasher tedeschi non danno respiro, grazie a ritmiche ferratissime ed alla voce del solito Schmier che diventa sempre più cattivo col passare degli anni. Decisamente originali gli arrangiamenti vocali, con due voci impegnate a rincorrersi per quasi tutto il pezzo.
Davvero spettacolare la title track, “Metal Discharge” appunto, che riesce ad essere a suo modo melodica, sempre che di melodia si possa parlare in disco dei Destruction, con la chitarra di Mike che macina riff su riff con una potenza devastante.
È difficile segnalare un pezzo piuttosto che un altro, in quanto la vera forza di questo disco sta proprio nel suo insieme, ma di sicuro una menzione la meritano canzoni come “Rippin the Flesh Apart”, dotata di un riff davvero vincente, “Desecrator of the New Age”, devastante con ancora la chitarra di Mike a creare un wall of sound impressionante, accompagnato alla grande dal basso di Schmier e dalla batteria possente di Marc Reign , “Savage Symphony of Terror”, forse il pezzo più strano del lotto grazie a dei cambi di tempo davvero azzeccati e vincenti.
Ma come dicevo prima il disco è totalmente annichilente nella sua interezza, riuscendo a non annoiare mai, seppur la fantasia compositiva non sia certo uno dei punti di forza dei Destruction, così come è incredibile la capacità della band di riuscire sempre a trovare la giusta soluzione per mantenere sempre vivo l’interesse.
La cosa che colpisce maggiormente di questo “Metal Discharge” è la potenza che sprigiona, a mio parere addirittura superiore a quella già di per se devastante degli album che lo hanno preceduto.
I suoni sono un’altra carta vincente giocata dai tre, forse risultano un po’ meno puliti di quelli che il gruppo aveva ottenuto registrando agli Abyss Studios, ma di sicuro riescono a donare ancora più cattiveria ad ogni singola nota del disco.
Parlare di tecnica in un disco dei Destruction è quasi superfluo, rimane però il fatto che, pur non essendo dei musicisti raffinati, i tre musicisti riescano ad essere sempre all’altezza della situazione, facendo esattamente quello che richiedono le canzoni del gruppo, riescono cioè ad infondere potenza a qualsiasi nota.
Di certo “Metal Discharge” non è un disco che può aprire nuovi orizzonti musicali al Metal, ma certamente non è questo che si chiede ai Destruction, a loro si chiede solo di suonare Thrash Metal songs grezze e violente, e tutto questo lo fanno davvero alla grandissima.
