Recensione: Metal for Muthas

Di Filippo Benedetto - 13 Gennaio 2004 - 0:00
Metal for Muthas
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 1980
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
90

Nella storia della musica capita raramente che una compilation possa diventare oggetto di culto o momento fondante e fondamentale allo stesso tempo per lo sviluppo di un genere. Uno dei suddetti casi rari lo ritroviamo proprio nel metal con l’edizione della “Metal for Muthas Volume I”. Questa compilation, vera e propria “bibbia” della New Wave of British Heavy Metal”, nacque dall’idea di un dj appassionato di hard rock ed heavy metal  che, coraggiosamente (malgrado i tempi), decise di lanciare nuove bands dedite al suddetto genere musicale. Tale dj era Neil Kay, divenuto poi famoso per essere stato uno dei primi a scovare e a promuovere  il talento degli Iron Maiden. Fu proprio lui che, verso la fine degli anni 70 mise in rotazione continua le famosissime “Soundhouse Tapes”, altro oggetto di culto e venerazione per gli amanti della Vergine di Ferro e della NWOBHM. Dopo essersi guadagnato fama di “talent scout” e promoter di bands emergenti dell’underground heavy metal, Neil Kay ebbe quindi l’idea di sfornare questa compilation riunendo in un “33 giri” il meglio del nascente movimento metal. Fu così che  vennero inseriti gruppi del calibro di : Iron Maiden, Praying Mantis, Samson, Sledgehammer, E.F. Band, Nutz, Ehtel The Frog e tanti altri. Scrivere una recensione di questa compilation, quindi, può assumere anche il ruolo di menzione del valore di quelle bands, non molto conosciute ai più, che anche se private del successo che meritavano hanno dato un contributo fondamentale alla (ri)nascita di un genere che sembrava soppiantato dall’allora dilagante fenomeno punk. Andiamo perciò per gradi e cerchiamo, assieme alla recensione track-by-track di questo “Metal for Muthas Volume I”, di fornire alcune sintetiche informazioni proprio di quei gruppi che hanno preso parte a questa Compilation.

E.F. Band: la band ha una storia particolare essendo nata sotto altro nome (Epizootic) come gruppo prog-rock svedese.  Il combo, con questo primo moniker pubblicò un Ep in edizione limitata (circa 1000 copie) che ricevette un discreto plauso da parte della critica specializzata. Dopo la pubblicazione di questo lavoro due membri di questo nucleo fondamentale della futura band NHOBHM, Par Ericsson e Bengt Fischer  decisero di concentrare le loro idee ed energie su di un nuovo progetto: la E.F. Band , appunto. Nella “Metal for Muthas” la E.F. Band presentò il brano “Fighting for Rock’n’roll”, song energica nella quale si denota una notevole abilità tecnica condita ad una discreta classe negli arrangiamenti.

Sledgehammer: un’altra band che non ebbe il successo che avrebbe meritato. Questo combo pubblicò tra il 1979 e il 1980 una serie di Ep e singoli fino alla pubblicazione di due LP: “Last Laugh is on You” e “Deep Cut” (in questi due albums figurano i su citati e già membri fondatori della E.F. Band Par Ericsson e Bengt Fischer). Il pezzo che venne inserito nella compilation porta proprio il nome della band. La song ha un inizio molto diretto per poi svilupparsi su tempi medi che a tratti ricordano certe sonorità sabbathiane.

Toad The Wet Sprocket: di questa band non si sa molto. Incise due singoli intitolati “Pete’s punk song” e “Reaching the sky” (il primo nel 1979 e il secondo nel 1980)  . La band partecipò alla “Metal for Muthas Volume I” nel modo più inaspettato possibile, ovvero con l’incisione di un brano tipicamente blues intitolato “Blues in A”.  Il pezzo in questione è piacevole e il riff di base, tipico del giro blues, per quanto amaliante per l’orecchio lascia interdetti pensando al senso complessivo della Compilation (riunire il meglio della New Wave of British Heavy Metal!).

Praying Mantis: di questa band si sa che vi hanno militato Clive Burr (già drummer degli Iron Maiden), Paul di Anno e Dennis  Stratton. Costituirono, insieme ad altre bands del periodo l’ossatura del movimento NWOBHM con la pubblicazione del più che buono “Time Tells No Lies” ed nella “Metal For Muthas Volume I” hanno dato un contributo non indifferente, incidendo una ottima song: “Captured City”.

Ethel The Frog: questa al tempo fu una band di culto nella scena underground del periodo che pubblicò due versioni  di uno stesso singolo (“Eleanor Rigby” nel 1978 e nel 1979), per poi pubblicare il primo LP, “Ethel The Frog”, nel 1980. Da quest’ultimo è tratto il brano incluso nella famosa Compilation, “Fight Back”. La track è molto vivace, con una sezione ritmica molto sostenuta e potente e riffs molto diretti e mozzafiato.  Recentemente, nel 1997,  è uscita una ristampa dell’ interessante album d’esordio di questo combo.

AngelWitch: altra grande band fondante della NWOBHM. Questo gruppo, per chi non lo conoscesse, produsse nel 1980 l’album d’esordio intitolato semplicemente “AngelWitch”. Nella Metal For Muthas” incise “Baphomet”, track molto aggressiva e perfetto biglietto da visita di una grandissima rivelazione nel panorama metal dei primi anni 80.

Samson: la band nata dal talento e dalla creatività dello scomparso Paul Samson, nonché gruppo dove Bruce Dickinson militò prima di unirsi agli Iron Maiden. Il brano che compare in questa Compilation è “Tomorrow or Yesterday” (contenuta nell’album d’esordio del combo “Survivors”). Alla voce canta Paul Samson e le linee melodiche qui espresse sono tanto struggenti da conquistare subito l’ascoltatore.

Nutz: di questa band si può dire poco. Sono originari di Liverpool e pubblicarono un album di debutto intitolato “Nutz”. Il pezzo che venne inserito nella “Metal for Muthas” fu “Bootliggers”. La song ha un inizio spiazzante, a tratti ispirata da un certo prog rock, per poi posizionarsi su coordinate più classicamente heavy metal.

In più figurano, in questo glorioso disco, ben due brani degli Iron Maiden: “Sanctuary” e “Wrathchild” suonate dalla prima vera line up della Vergine di Ferro (per intenderci quella che poi figurerà nell’omonimo album di debutto del combo britannico). La versione di questi due pezzi è leggermente diversa, sia a livello di vocals che per quanto riguarda la sezione ritmica ma sono entrambi episodi indicativi del grande talento di un gruppo già di grande valore e talento.

Per concludere con questo “Metal for Muthas Volume I” ci troviamo di fronte ad un autentico pezzo di storia dell’heavy metal classico che mostra una scena musicale (al suo interno decisamente eterogenea) avente già in sé una sorprendente maturità musicale. 

Tracklist:

01 Iron Maiden – Sanctuary
02 Sledgehammer – Sledgehammer
03 E.F. Band – Fighting For Rock´n´Roll
04 Toad The Wet Sprocket – Blues In A
05 Praying Mantis – Captured City
06 Ethel The Frog – Fight Back
07 Angelwitch – Baphomet
08 Iron Maiden – Wrathchild
09 Samson – Tomorrow Or Yesterday
10 Nutz – Bootliggers
  

Ultimi album di AA. VV.