Recensione: Metal from Hell
…dalle profonde oscurità del panorama delle cult bands degli anni 80, affiorano magicamente tra le pagine di TrueMetal.it i famigerati Satan’s Host, gruppaccio a stelle e strisce formatosi nella seconda metà degli eighties, particolarmente noto soprattutto per la presenza dietro il microfono di Harry “Tyrant” Conklin, che da poco aveva assistito allo scioglimento dei Jag Panzer.
Cosa si può dire dei Satan’s Host? Di certo essi furono un gruppo che logicamente non raccolse nulla o quasi all’epoca,
ma che divenne una vera e propria leggenda negli anni successivi il suo scioglimento.
Dietro nomi di guerra totalmente insani come “Satan Patrick Evil” (guitars), “Belial” (bass), “D. Lucifer Stele” (drums) troviamo una band di tutto rispetto, autrice di un devastante power metal americano dalle tinte molto epiche e oscure, capitanata logicamente da Harry Conklin, ribattezzatosi per l’occasione “Leviathan Thi Siren”.
Il sound proposto dall'”Armata di Satana” non poteva che essere durissimo Power Metal americano, dotato di una potenza assolutamente devastante arricchito da atmosfere (non solo sprigionate dalle lyrics) fortemente epiche ed occulte. Sebbene la qualità di registrazione dell’album risulti “scarsa” (per gli schizzinosi standard attuali) per via di un sound non proprio cristallino, è necessario precisare che sia il songwritting dell’album che le capacità esecutive del gruppo siano invece ad altissimi livelli, e per originalità e per perizia tecnica.
Ed i Satan’s Host non perdono tempo a farcelo capire e, dopo un apocalittico preludio dominato da una voce spettrale che profetizza morte e distruzione in nome del Metallo, i nostri eroi iniziano a cannoneggiare acciaio fuso a profusione sulle note della micidiale “Black Steele“: killer track basata su un ultra-energico riffing di chitarre – supportate da una granitica sezione ritmica da paura – unite a prestazioni canore over the top che raggiungono il loro massimo durante i cori, quando appunto cupe backing vocals e incantevoli screams danno vita a “cori ecclesiastici” dalle fortissime tinte sataniche (spettacolo: “Lord Lucifer has cast the spell” cantate suadentememte tra i vocioni in sottofondo).
Segue a ruota la tiratissima “Into The Veil“, song impreziosita da un testo spettacolare, veramente degno di nota, ed un songwritting ben strutturato in cui convivono parti tiratissime con passaggi più evocativi ed introspettivi, ben legati tra loro dalle guitar lines (ricche di assonanze e dissonanze) ed ottimi giri di basso.
La distruttiva marcia dell’Armata di Satana continua inesorabilmente la sua letale avanzata sulle note della micidiale “Metal from Hell“: track che conferma la potenza ed originalità del gruppo precedente descritte…l’assalto sonoro sprigionato dalle sulfuree note della titletrack metteranno a dura prova l’integrità della vostra colonna vertebrale durante gli intensissimi 4 minuti e 20 secondi della sua durata.
Nelle successive tre tracks il sound del gruppo si fa ancora più violento ed oscuro: ed è proprio qui che forse il gruppo dà sfogo al massimo della sua potenza d’assalto, conservando inalterato comunque il suo particolare senso della melodia e pathos; anche in questi casi il coinvolgimento innescato dai cori riesce benissimo e stabilisce un ottimo punto di giunzione con le tracks precedenti.
“Hell Fire” e la finale “Souls in Exile” concludono grandiosamente quest’album. In entrambi i casi viene privilegiato comunque il fattore evocativo, unito con quantità centellinate di potenza sanguinaria. Atmosfere più riflessive, vampate di fuoco, campane che suonano a morto, venti laceranti e scoppi di bombe fanno da sfondo ad arpeggi evocativi e vocals intime…fino alla detonazione tellurica della seconda parte di “Souls in Exile” dove la band non ci vede più e fa esplode tutta la sua aggressività, costruendo una delle più epiche ed apocalittiche parti mai sentite che travolgono come lava incandescente l’animo dell’ascoltatore…fino a spegnersi, in conclusione di brano, in un’eccezionale parte narrata da brividi, introdotta da caldi arpeggi ad opera di “Satan Patrick Evil”.
In conclusione, “Metal from Hell” è un capolavoro di Power Metal, pieno di idee e spunti, forte di un’ossatura lirica e strumentale realmente “over the top”. Non è comune trovare un album così completo. Al posto di una nota di rimpianto per i bei tempi andati, vorrei aggiungere che la reperibilità di quest’album è particolarmente scarsa. Esistono ben cinque
edizioni diverse su vinile: picture disk, trasparente, bianco, nero e rosso. Diversi anni fa fu stampata una versione su cd semi-ufficiale, ormai fuori produzione da tempo, anch’essa difficile da trovare.
Tra l’altro, un anno dopo la band registrò il secondo album chiamato “Midnight Winds” che purtroppo non fu mai pubblicato. Che dire in più?
Beh, forse che nel caso in cui siate intenzionati a andare alla ricerca di questo gioiello del True Metal made in USA, vi auguro tanta fortuna per l’impresa. Possa la magnificenza dell’Armata di Satana accompagnarvi in questa ricerca!
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli
1) Prelude: Flaming Host
2) Black Steele
3) Into the Veil
4) Metal from Hell
5) King of Terror
6) Strongest of the Night
7) Standing on Death’s Door
8) Hell Fire
9) Souls in Exile