Recensione: Metal Heart
“Metal Heart” è il sesto album della band del folle e carismatico “colonnello” Uno Dirkschneider e soci, e rappresenta, a mio modesto parere, il capolavoro più elegante e maturo del combo tedesco, dove le strepitose ed ultrametalliche atmosfere del precedente colosso “Balls To The Wall”, si fondono e si mischiano con una più accurata ricerca della melodia dando origine ad un lavoro maturo, complesso e che detterà leggi in questo campo per anni ed anni a seguire.
Il disco era inaugurato dalla magnifica title track Metal Heart, autentico Heavy Metal tour de force scandito da cori dirompenti, cantato grezzo ed impeccabile e da uno degli assoli più belli della storia dell’heavy metal ad opera di quel grande chitarrista che prendeva il nome di Wolff Hoffman, potrebbe bastare tutto ciò per rendere l’idea? Non credo. La seguenteMidnight Mover, dal simpaticissimo testo, si rivelava essere un brano molto melodico, costruito per far presa immediatamente sull’ascoltatore mentre le seguenti Up To The Limit, dalle tinte vagamente hard rocckeggianti e Wrong Is Right, classica fast song, costituivano un melodico blocco d’acciaio dove si esaltava ancora una volta la prova dell’inimitabile Hoffman intento a far terra bruciata di molti chitarristi ben più blasonati dell’epoca.
La successiva Screaming For A Love-Bite era metallo pesante puro e dannatamente classy (splendidi i suoi refrain) e non sfigurava certo con quanto ascoltato precedentemente l’ennesima song-capolavoro Too High To Get It Right. Il brano si rivelava essere semplicemente metallo servito al suo stato solido. La canzone fu resa mitica proprio in virtù del suo possente refrain scandito da massicci chorus che rimarranno per sempre scolpiti nella storia dell’Heavy music grazie alla loro incredibile prerogativa di fondere, con vampate di potenza grezza e diretta, i nostri entusiasti ed increduli timpani. La sbarazzina carica di Dogs On Leads introduceva le seguenti Teach To Survive, mitica fast song, e Living For Tonite, dal leggendario riffing (!), intente a riportare il disco su binari più potenti e veloci, complice anche una travolgente prova di Kaufmann alla batteria. Ma il capolavoro definitivo del disco prendeva sicuramente il nome di Bound To Fail, dove il duo Hoffman/Fisher riuscì ad elevarsi in uno stato di pura grazia metallica andando a costruire un muro sonoro fatto di riff eccelsi e fini, metallici e travolgenti che accompagnavano un Udo impeccabile e graffiante. La song era caratterizzata da un dittatoriale assolo (roba superiore) accompagnato da cori trionfali e magnifici persi nella loro dirompente e commovente epica acceptiana, assolo che rimarrà eterna testimonianza dell’eroica leggenda che prendeva nome Accept.
Vincenzo Ferrara
Tracklist:
Metal heart (5:24)
Midnight mover (3:07)
Up to the limit (3:47)
Wrong is right (3:09)
Screaming for a love-bite (4:05)
Too high to get it right (3:47)
Dogs on leads (4:24)
Teach us to survive (3:33)
Living for tonite (3:34)
Bound to fail (5:06)
Love Child (live, bonus track nella remastered edition)
Living For Tonite (live, bonus track nella remastered edition)