Recensione: Metal Maniac Attack
Nati nel 2008 e passati sotto le luci della ribalta nel 2009 con l’Ep Lethal Noise of Violence, i Megahera da Sassari esordiscono su full length via My Graveyard Productions a maggio di quest’anno con l’album Metal Maniac Attack.
Dieci i brani proposti, all’insegna di quel sound così particolare di inizio anni Ottanta che, abbeveratosi abbondantemente alla Sacra Fonte dell’heavy metal è cresciuto e si è incattivito ulteriormente dopo aver respirato aria a stelle e strisce della Bay Area sferzata da correnti biancorosse provenienti dalle terre a foglia d’acero del Nord. In quel tempo il seme del Thrash fu piantato e crebbero forti e rigogliosi i Suoi frutti, sulla base delle cure a botte di Speed di qualche tempo prima.
Quattro giovani virgulti italici dai nomi di Mario Marras (voce e chitarra), Roberto Piu (batteria), Antonio Borgesi (basso) e Marco Cossu (chitarra), fregandosene altamente di rischiare di risultare fuori tempo massimo, rispolverano la magia di quegli anni irripetibili alla Loro maniera, ossia restando fedeli ai maestri del genere, senza farsi troppe menate a livello di chissà quale innovazione.
Metal Maniac Attack, la prima traccia, è figlia di un incrocio bastardo fra i guerrieri di Ottawa Exciter e i quattro cavalieri di San Francisco Metallica. Ritmiche assassine, veemenza canadese, cori tanto carichi quanto rozzi e una voce, quella di Mario Marras, che non fa di certo gridare al miracolo ma che risulta fottutamente funzionale a cotanta dose di violenza Speed’N’Thrash. Opener e highlight del disco.
Welcome Back (Heavy Metal): basterebbe il titolo a definire una canzone priva di urla sovrumane che vive di ortodossia metallica dal primo secondo all’ultimo, fra lo sferragliare delle chitarre e una batteria incessante. Scapocciate plurime garantite.
Grandi asce di stampo californiano sorreggono Before The Night mentre Nasty Savage è un vero e proprio inno, pregno di cliché ma pur sempre inno. Nostalgia gode di velocità sostenute e si segnala per il break centrale, la strumentale The Electric Wizard pare poco più di un esercizio fine a se stesso che permette il primo calo di giri sensibile in casa Megahera. Segue Apocaliptyc Ride, orgasmo Thrash vecchia scuola in doppia cassa, semplicemente devastante per portata e muro sonoro. Ascolto da evitare per soggetti con problemi all’osso del collo: rischio collarino! Intervallo – ideale – e seconda parte della Lesson in Violence affidata, guarda caso, a una canzone intitolata Thrashing Mad.
Along the Rainbow rompe con i pezzi precedenti mitigando la propria sete di acciaio melodico in una partitura HM in piena regola senza infamia e senza lode. Flash epico poi mazzate a destra e manca anche in occasione di Megahera, a chiudere l’album. Coro maschio su di un tappeto terremotante a segnare la peculiarità del brano.
Metal Maniac Attack richiama fortemente lo spirito battagliero e un po’ naif delle band italiane egli anni Ottanta, ove la presenza di un cantante di livello internazionale restava spesso un chimera, nonostante gli evidenti miglioramenti di Marras dietro al microfono, rispetto al periodo Lethal Noise of Violence.
Prevedibili, con testi che definire profondi sarebbe un eufemismo bello e buono ma estremamente coraggiosi nel proporre materiale demodé, i Megahera riescono a rimanere sufficientemente diretti nella Loro proposta nonostante la lunghezza media dei singoli brani grazie a numerosi e azzeccati cambi di tempo.
Seppur altamente derivativo, l’album riuscirà comunque a fra breccia nei cuori degli appassionati senza la puzza sotto il naso dell’epoca aurea del Metallo citata a inizio recensione, fornendo una sana dose di entusiasmanti bordate d’altri tempi innaffiate da Cannonau Docg. Booklet professionale di dodici pagine foriero dei testi, con le due centrali dedicate alle foto della band e quella successiva ai manifesti dell’Infernal Sardinian Tour effettuato dai Nostri.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1 Metal Maniac Attack
2 Welcome Back (Heavy Metal)
3 Before the Night
4 Nasty Savage
5 Nostalgia
6 The Electric Wizard
7 Apocaliptyc Ride
8 Thrashing Mad
9 Along the Rainbow
10 Megahera
Line-up:
Mario Marras – chitarra e voce
Marco Cossu – chitarra
Antonio Borgesi – basso
Roberto Piu – batteria