Recensione: Metal Massacre Vol. 1
Molte band americane devono gran parte del successo riscosso all’opportunità
di aver partecipato alla raccolta Metal Massacre che, soprattutto nei primi
capitoli, riuscì a lanciare molti futuri campioni di incassi. Solo a posteriori
possiamo riuscire a capire la portata di tali operazioni, specialmente per
gruppi che altrimenti non avrebbero mai potuto contare su alcun mezzo di
promozione.
Uscita nel marzo 1982 per la storica Metal Blade Records, il leggendario
primo volume della raccolta vede la partecipazione di nove band, di cui ben sei
avranno in seguito l’opportunità di pubblicare molti dischi. I Metallica,
con la prima formazione, eseguono la ruvida Hit the lights, brano
tratto dal loro primissimo demo. Dei quattro cavalieri dell’Apocalisse ormai si
sa tutto, ma quello che colpisce all’ascolto del pezzo è la disarmante ingenuità
con cui i ragazzi appena diciassettenni sprigionano la loro potenza musicale,
ignari dell’indelebile traccia che si appresteranno a lasciare nella storia del
rock. I Ratt, altro gruppo pluridecorato e autore in seguito di nove
dischi per la multinazionale Atlantic (cinque dischi d’oro), mettono in evidenza
sin da questo brano, Tell the World, quella che sarà la
caratteristica saliente del gruppo: gradevoli brani hard rock con tematiche e
look di strada, il tutto impreziosito da una abilità tecnica che pochi act della
nascente scena glam di Los Angeles potranno vantare.
I Malice sono l’unica band ad avere la possibilità di partecipare con due
brani, Captive of light (che apparirà sul mini-Lp Crazy in
the night, pubblicato postumo dalla Metal Blade dopo che la band si sarà
sciolta nel 1988) e Kick you down; la musica del gruppo è un
classico heavy metal di matrice americana, debitore dei seminali Judas Priest,
come dimostra il cantato di James Neal, definito al tempo l’alter ego
americano di Rob Halford. I Cirith Ungol, che avevano già dato
alle stampe il loro disco di esordio, si presentano con l’allora inedita
Death of the sun, canzone epica e crepuscolare che tuttavia non li porta
agli obiettivi sperati, né al contratto con una major, come capiterà a molti
loro colleghi presenti in questo disco.
Gli Steeler, band di Ron Keel ancora priva di Malmsteen,
che ne entrerà a far parte solo in seguito, presenta l’interessante Cold
day in hell, metal affilato e melodico come insegna la migliore scuola
americana. Anche il brano proposto dai Bitch, Live for the wip, farà
parte del loro mini-album di esordio, inciso per l’infaticabile Metal Blade, si
rivela degno di nota con un sound in bilico tra Judas Priest, Runaways
e Iron Maiden, diluito da un tocco rock ‘n’roll alla Alice Cooper,
modello dichiarato della conturbante vocalist Betsy “Bitch”, nota per le
sue esibizioni in perfetta tenuta bondage/sadomaso. La grintosa cantante, tra
alti e bassi, canterà in ben sette dischi seppur con formazioni differenti.
Tra i gruppi che completano il disco in questione, quello dei Pandemonium
darà alla luce tre mediocri album in cui risulterà evidente la mancanza di
fantasia del gruppo, come è testimoniato dalla non eccellente canzone qui
proposta. Un’altra band, gli anonimi classic metaller Demon Flight, si
limiteranno alla pubblicazione di un unico 12” che non produrrà alcun seguito,
mentre per gli Avatar, da non confondere con la formazione che in seguito
assumerà il nome di Savatage, il sogno di gloria si fermerà al seppur
valido brano strumentale intitolato Octave, debitore in alcuni
frangenti della gloriosa NWOBHM che a quei tempi dettava legge in Europa e
influenzava le giovani band a stelle e strisce.
In conclusione, il primo volume della compilation Metal Massacre rappresenta un valido strumento per capire la nascita e i successivi sviluppi dell’heavy
metal in terra americana. Se lo trovate, non lasciatevelo sfuggire.
Angelo ‘atomkraft’ Caddia
Tracklist:
01 Steeler – Cold day in Hell
02 Bitch – Live for the wip
03 Malice – Captive of light
04 Ratt – Tell the World
05 Avatar – Octave
06 Cirith Ungol – Death of the sun
07 Demon Flight – Dead ogf the night
08 Pandemonium – Fighting backwards
09 Malice – Kick you down
10 Metallica – Hit the lights