Recensione: Metal Rain / The Whip
Metal Rain
Registrato nell’estate del 1988 ed uscito ad inizio’89 questo “Metal Rain” è il primo demo dei Keen Eyed con la formazione stabile composta da Alex Zarotti alla voce e tastiere; Christian Curri e Ricky Zarba alle chitarre; George Gruden al basso e Paul Fabian alla batteria. Proprio questi ultimi due i fondatori del gruppo.
Il demo ha avuto l’onore di entrare nella bibbia del metallo italiano “Italian Metal Legion” a cura di Gianni Della Cioppa ed ha ottenuto lusinghiere recensioni sulle riviste specializzate dell’epoca HM e Metal Shock.
Con tali premesse ci accingiamo all’ascolto di “Strenght” Of Love”, brano di apertura del demo: assalto di chitarra e ritmica potente per un brano di stampo NWOBHM, una cavalcata sfrenata con le redini ben salde nell’ugola …pardon nelle mani di Alex Zarotti; il solo delle due chitarre è un vero e proprio duello alla Murray-Smith.
E’ la volta di “A Flame” ed il registro non cambia, la traccia non sfigurerebbe sull’album di debutto della Vergine di Ferro: bellissimo il chorus epico, mentre la doppia cassa di Fabian è il trampolino di lancio per l’assolo di chitarra. Ancora break e cambi di tempo per la canzone più affascinante del lavoro.
Se fosse un vecchio tape diremmo che il “lato A” si conclude con “Time Is Flying” che con un intro più rilassato ci porta ad un muro sonoro che sembra eretto in onore dei Preti di Giuda.
Passando all’ipotetica “facciata B”, “Metal Rain” apre con un riff made in Birmingham sponda Judas: tutta la struttura del brano mantiene quest’imprinting fino al break centrale che omaggia ancora gli Iron: spicca il solo da marcetta che è stato marchio di fabbrica dei primi Helloween.
”No Time To Cry” è la ballad, molto intensa, alla “Strange World”, con Zarotti che riesce ad essere passionale e cattivo allo stesso tempo mentre le chitarre di Currie e Zarba sono più ispirate che mai.
Tirando le somme ecco un’opera prima che pur manifestando i difetti di produzione di un demo di quasi 25 anni fa (mamma mia!), si presenta nella forma di un must per i cultori del metal sound anni 80. Se le news trapelate in merito ad una stampa rimasterizzata su cd sono vere, non resta che rimanere sintonizzati sulle news per la data ufficiale di uscita: io mi prenoto già!
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The Whip
Il secondo demo realizzato in carriera dalla band tricolore si apre con “Nasty Girl”, un riff cadenzato di atmosfera da “sabba nero” che poi si alterna con momenti accostabili ai Maiden dell’era DiAnno.
Il brano successivo è “Show Your Gun” che non smentisce quanto appena scritto: la ritmica incalzante ed il break centrale che da il “la” al solo di Ricky Zarba, sono il “verbo” che hanno predicato Steve Harris e soci. Con “Once Upon a Time” i Keen Eyed omaggiano Bob Dylan ed i Guns con un intro che bussa alla porta del Paradiso e sfocia in un heavy rock di stampo Mötley Crüe che grazie anche alla voce di Sandro “Vince Neil” Zarotti, rimanda alle sonorità di “Shout At The Devil”; finale “anthemico” da cantare tutti in coro sotto il palco.
Ultimo brano di questo quattro tracce è “The Whip”: il pezzo si apre con un riff di matrice Priestiana su cui la solista si inerpica con perizia alla Maiden; la title track di questo demo risulta il brano più rappresentativo di un momento della band decisamente influenzato da Sabbath, Maiden, Priest
e primi Mötley. Spiccano la voce di Zarotti, che a tratti si trasforma in un clone di Vincent Furnier, e la sezione ritmica dei padri fondatori Harris/Burr, pardon….Gruden/Paolino. Con questi fondamentali i Keen Eyed sciorinano un pezzo in bilico tra “Welcome To My Nightmare”, “British Steel” e “Killers”.
Chi può averne l’occasione dia più di un ascolto ed anche questo “The Whip” non deluderà.
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