Recensione: Metal Without Mercy
Ma che siete venuti a leggere qua?? No, dico, ci sarebbe forse da aggiungere altro a quanto messo in mostra qui a fianco? Avete visto che nome? Che titolo?! Che copertina!!?!? E che spirito?? This is pure US Metal Attackkk!!! Hell Yeah, che e danze abbiano inzio…
Intraprendiamo questa nuova avventura nello stravagante mondo delle rarità a stelle e strisce spendendo un paio di parole sul conto di questi Ruthless. Formatisi nel 1983 nel sud della California per volontà del singer Sami D. e dell’axeman Kenny McGee (che già si erano conosciuti ed avevano suonato insieme con altre formazioni), i quali in poco tempo misero su un gran bella formazione, ricca di personalità propria sia a livello musicale che teatrale.
In breve i nostri amici firmarono un contratto con la Iron Works di David Richards, che garantì loro la pubblicazione sul territorio americano di questo “Metal Without Mercy”. Fu proprio questo mini che attirò l’attenzione della transalpina AxeKiller records, che rilevò i Ruthless e ristampò (lo stesso anno, con una copertina differente) “MWM” e pubblicò il loro full leght (“Discipline of Steel”) due anni dopo.
Riuscendo ancora una volta a confermare le aspettative di ogni buon US Metal connesseur che si rispetti – ed allo stesso a soprendere piacevolmente -, i Ruthless ci sbattono giù una bella scarica di sano heavy metal policromo; infatti, il “Ruthless sound” si esprimerà in tutte e due le sue releases in maniera costantemente varia, fregiandosi -in modo o nel’altro- di vaghe influenze thrasheggianti, US Power Metal oriented, Classic ed addirittura Epic. Il tutto comunque viene tecnicamente inquadrato dal robusto timbro aggressivo di quel personaggione che è Sami D e dall’andamento-mai-veramente-veloce della coppia di asce del gruppo: McGee/Shroeder in questo caso.
In poco più di venti minuti di Metallo ottantiniano, aggressivo e cupo, i nostri mettono in bella mostra tutta la loro gamma sonora, dipingendo col sangue (dei nostri headbangs) un affresco assai esaustivo per identificarsi quale band degna di rispetto e per dar ulteriore lucentezza all’eredità del Metallo Statunitense.
Grazie agli azzeccatissimi cambi di tempo ed agli arrangiamenti innestati sull’idea-cardine di produrre violenza anziché strutturare un flusso più o meno armonico di suoni, il disco spicca il volo senza problemi o intoppi, portandosi dietro una lunga scia di flusso scarlatto. La Macchina di Morte chiamata Ruthless non sbaglierà un colpo: le ossa del vostro collo non resisteranno a lungo sotto gli spietati colpi del loro feroce, granitico, malvagio Metallo Pensate!!!!!! For real HM worshippers only!
Ultima annotazione: inutile dire che questo EP sia molto raro. Occhio ragazzi, vi invito -senza presunzione- a guardare bene la foto in alto a destra, perché sarà alquanto arduo che voi la vedrete ancora così facilmente in vita vostra. Infatti la stampa francese -meno rara- ha un’altra copertina (stravagante ed allucinata quanto volete, ma mai
a questi livelli), che non regge assolutamente il confronto con questa della Iron Works (soprattutto perché qui immagine/musica collimano divinamente: 100% Heavy Metal Madness).
Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli
SIDE ONE
1) Gates of Hell
2) Metal Without Mercy
3) Bury the Axe
SIDE TWO
1) The Fever
2) Mass Killer