Recensione: Metal Without Mercy [Reissue]
La My Graveyard Productions è una di quelle etichette che non smette mai di stupire. Oltre agli ormai consueti ripescaggi di gruppi che hanno fatto grande l’ondata del metallo italiano degli anni Ottanta, la label lombarda rispolvera gli americani Ruthless, sia su disco con questo Metal Without Mercy ma soprattutto dal vivo, portandoli per la prima volta nelle lande tricolori in occasione del prossimo Play It Loud IV Festival, precisamente nella giornata di sabato 26 settembre 2009.
Nati in California intorno al 1982 i Nostri esordiscono nel mercato a stelle e strisce con il disco oggetto della recensione due anni dopo, sotto forma di Ep contenente cinque pezzi, per la Iron Works. Come si era usi fare a quel tempo l’edizione europea vide la luce con copertina e label diversa: la francese Axe Killer Records, la stessa che nel 1986 pubblicò il Loro sinora unico full length della carriera, ovvero quel Discipline Of Steel capace di concentrare nei centimetri quadrati a disposizione del cartonato per il vinile pressoché tutti i cliché dell’HM sanguinolento.
Gates Of Hell esordisce come meglio non si potrebbe: riff scontatissimo, batteria incessante e urlo diabolico e poi heavy metal straclassico fino al termine. Le sonorità americane convivono al meglio con i dettami europei in un pezzo che di sicuro mieterà parecchie vittime dal vivo fra quattro mesi circa. La seguente Metal Without Mercy si dipana su binari solenni ma non meno efficaci mantenendo quel tiro maligno che la voce malata di Sammy D fornisce a profusione. Bury The Axe – tanto per continuare con i titoli ad effetto – perpetua il rituale puntando sulla pesantezza mentre l’adrenalinica The Fever ricorda molto da vicino le micidiali schitarrate operate dai Saxon in Warrior, da Power And The Glory, 1983. Mass Killer inizia sforando nell’Epic Metal di manowariana memoria per poi riportarsi al tradizionale d’ordinanza fra cascate di riff da paura.
La vera chicca di questa uscita si nasconde però nelle due bonus track, assolutamente inedite e risalenti al 1988. La prima, White Death, è stentorea e possiede connotati eroici all’interno del proprio Dna. Si chiude con le note in crescendo di The Winds Of War, sempre all’insegna dell’epica, quantomeno nella sua accezione americana.
Booklet essenziale con tutti i testi arricchito sullo sfondo dalla splendida, inedita, immagine utilizzata in copertina, assolutamente in linea con il contenuto del dischetto ottico.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1) Gates of Hell
2) Metal Without Mercy
3) Bury the Axe
4) The Fever
5) Mass Killer
6) White Death
7) The Winds Of War
Line-up:
Sammi D – Vocals
Ken McGee – Guitar
Rollen Legman – Guitar
Jack Black – Bass
Todd Billings – Drums