Recensione: Metallo
Pubblicato a inizio 2019, “Metallo” è il disco di debutto dei bresciani Necrutero, formazione che nella propria line-up vanta componenti di Kaiserreich e Nebrus, due compagini che alimentano la fiamma dell’underground black metal italiano. Con i Necrutero, invece, ci imbattiamo in una band dedita a un thrash-death di chiara derivazione scandinava, in cui impatto e melodia sono le parole d’ordine. Fanno inoltre capolino echi black, componente quasi d’obbligo viste le origini di alcuni membri del gruppo. Il disco risulta ben suonato e curato, certo, non spicca in quanto a originalità, ma questa non era sicuramente l’intenzione dei Necrutero. I Nostri sembrano più intenzionati a suonare quello che gli piace, cercando di far scapocciare più teste possibili. Il risultato è sicuramente centrato, grazie al lavoro delle chitarre, che propongono riffing abrasivi e melodici, che sanno il fatto loro, ben coadiuvati da una sezione ritmica in your face. Va detto che i Nostri danno il meglio di sé nelle parti veloci, mentre perdono impatto e coinvolgimento nei fraseggi più lenti e cadenzati. Non mancano inoltre gli omaggi ai grandi nomi, quelli che hanno fatto la storia del metallo pesante, a partire da ‘Orgasmatron’, cover posta in chiusura di disco, senza dimenticare i riferimenti slayeriani presenti in ‘New World’ e ‘Cemetary of Doom’.
Da questa disamina possiamo dire che “Metallo” non rappresenta certo un disco rivoluzionario o innovatore, ma un lavoro suonato con passione ed entusiasmo. Verrebbe quasi da dire “un album fatto dai fan della musica dura e indirizzato ai fan della musica dura”. “Metallo” potrebbe essere riassunto proprio con questa frase. Detto della produzione che rispecchia in pieno lo spirito della band, e detto che qualcosina da affinare c’è, soprattutto nelle parti più lente, non rimane che dare una possibilità ai Necrutero, qualche bella scapocciata sapranno sicuramente regalarla.
Marco Donè