Recensione: Metamorphosis

Di Alberto Fittarelli - 28 Novembre 2004 - 0:00
Metamorphosis
Band: Stigma
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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80

I piemontesi Stigma sono una di quelle bands che hanno compreso a pieno
la necessità di presentare il proprio lavoro in modo ottimale a 360°: ed al
contenuto musicale, che introdurrò tra poco e che di per sé si presenta già
assolutamente ottimo, unisce un corredo di packaging professionale ed elegante,
con un digipack in bianco e nero non eccessivamente elaborato, ma ottimo per la
proposta dei nostri.

Il gruppo, che proviene come accennato dalla provincia di Cuneo, ci offre in
questo demo-cd 5 tracce di un metal estremo “di confine”, con grosse
note personali, ma con una base che poggia sicuramente sul death/grind e
sull’hardcore in misura pressoché uguale: la cosa che lascia sorpresi è la
maturità di una band che già agli esordi ha capito quanto sia più difficile
togliere elementi alla propria musica piuttosto che aggiungerne, e raggiunge
l’obiettivo basandosi sul groove e l’impatto generale dei pezzi.
I brani sono tutti notevoli, ma particolare risalto meritano l’opener e
title-track Metamorphosis, che come in altri episodi del demo si fonda su
un uso corale ed alternato delle voci, nonchè sulla velocità spietata, e la
terza Abscissa, la cui metrica vocale dà vita ad un pezzo del tutto
perfetto per le esibizioni live, con caratteristiche da pogo selvaggio. Ottime
anche Self Consciousness e la conclusiva Whispers of salvation,
divisa quest’ultima tra screams ed il normale cantato growl di Vlad, e
con i soliti riffs fulminei e di stampo hardcore proposti dalla coppia
chitarra/basso di Morgan e Magna.

Ho personalmente trovato un po’ sottotono solo la seconda traccia: una Shadows
of Dust
leggermente superflua, che non mi sembra aggiunga molto a quanto
invece abbondantemente detto dalle altre composizioni.
Il demo è quindi sicuramente un’opera prima degna di nota, anche se le
caratteristiche di un sound personale vanno comunque rifinite con il tempo e
l’esperienza: sia per quanto riguarda le scelte meramente sonore che per alcune
ingenuità (comunque comprensibilissime) ancora presenti, come il finale a
“sorpresa” di Whispers of salvation. Per gli Stigma la
strada da seguire è tracciata, ora speriamo che un maggior budget e più
possibilità di farsi notare giovino alla band.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

1. Metamorphosis
2. Shadows of dust
3. Abscissa
4. Self consciousness
5. Whispers of salvation

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