Recensione: Midnight Dreams

Di Marco Donè - 22 Ottobre 2023 - 11:07
Midnight Dreams
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2023
Nazione:
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75

Abbiamo imparato a conoscere Valentino Francavilla di recente, grazie all’ottimo lavoro svolto in studio e in sede live con i leggendari White Skull. Oggi lo ritroviamo alle prese con il suo secondo disco solista, intitolato “Midnight Dreams”, lavoro autoprodotto su cui il chitarrista di Treviso punta davvero molto. Il talento di Valentino Francavilla è ormai stimato e riconosciuto da appassionati e addetti ai lavori, italiani e non non solo. Partendo da questi presupposti credo sia quasi scontato dire che il nuovo “Midnight Dreams” sia stato in grado di sollevare un bel po’ di curiosità ed è quindi con grande interesse che ne iniziamo l’ascolto.

Negli annunci che hanno anticipato l’uscita dell’album, Francavilla ha più volte sottolineato come “Midnight Dreams” non sia un lavoro per chitarra solista. Un’affermazione che riusciamo a comprendere solo dopo aver pigiato il tasto play dello stereo e iniziato l’ascolto del platter. Bastano infatti le battute iniziali di “Midnight Dreams” per intuire che ci troviamo al cospetto di un disco di power metal all’ennesima potenza, un power fortemente debitore al filone degli anni Ottanta e Novanta. Dopo un intro epico e maestoso, con un lick di chitarra strappa orecchi, ad aprire le danze ci pensa ‘Fireland’. Il pezzo è sparato a mille e riporta alla mente una certa ‘Future World’ targata Pretty Maids, all’ennesima potenza, però. Segue subito ‘Midnight Wolf’, che sa di Mark Reale fino al midollo. Sono sufficienti queste due canzoni per mettere le cose in chiaro: “Midnight Dreams” è un album che punta a cogliere l’essenza del power metal, un disco suonato con passione, adrenalina e tanto sudore. Un lavoro che ci fa compiere un autentico balzo indietro nel tempo, trascinante dalla prima all’ultima nota. Valentino decide di occuparsi di tutti gli strumenti e così batteria, basso, chitarra e voce sono tutta farina del suo sacco. Il musicista veneto, in questo modo, si rivela un polistrumentista di altissimo livello. A fare la voce grossa è ovviamente la prova alla chitarra, ma a impressionare è la prestazione al microfono, in cui Francavilla sfoggia talento ed espressività da vendere.

Midnight Dreams” sembra uscire direttamente dai gloriosi anni Novanta – una decade fondamentale per il power metal – e ci regala un diamante dietro l’altro. E così, dopo le due bordate iniziali, arriva il turno dell’elegante e melodica ‘Healing My Wounds’, l’esplosiva ‘Welcome to Hell’ – uno degli assoluti highlight del disco – fino ad arrivare alla conclusiva e avvincente ‘Midnight Shred’, unico pezzo strumentale dell’album. Le canzoni si rivelano davvero ben strutturate, evidenziando le grandi capacità di songwriter di Valentino. Da sottolineare, poi, la scelta dei suoni, curati e potenti ma intrisi di un’anima rétro che ben si sposa con le sonorità proposte in “Midnight Dreams”.

Un disco solista rappresenta sempre l’animo, la visione in musica di un artista. A volte, con un solo album, si provano addirittura soluzioni nuove, sperimentali, che si discostano dalla band di appartenenza. Un qualcosa che di solito avviene per poter dare libero sfogo al proprio io. Beh, con “Midnight Dreams” potremmo quasi dire che Valentino Francavilla riesce a smentire e contemporaneamente confermare questa regola. Sì, perché con il suo secondo lavoro solista Valentino non si allontana di una virgola da quanto proposto con la formazione madre, con i White Skull. Anzi: si addentra ancor di più nel filone power metal, facendo comprendere quanto sia legato a questo genere. E questo è proprio il punto che conferma la regola sopraccitata. “Midnight Dreams”, infatti, è un disco in cui il chitarrista di Treviso apre lo scrigno delle proprie emozioni, confezionando un lavoro in cui troviamo tutte quelle componenti che lo hanno avvicinato all’universo metal, stregandolo. Un album scritto con cuore, passione e fede, che guarda sì al passato ma che regala tonnellate di qualità. E in un’epoca in cui le derive pop e i “giochi di immagine” hanno forse snaturato l’heavy metal, un disco come “Midnight Dreams” è davvero oro che cola. La speranza è che Valentino possa portare queste canzoni in sede live: ci sarebbe davvero da divertirsi. Nell’attesa gustiamoci questo “Midnight Dreams”, non ne rimarrete delusi, credetemi.

Marco Donè

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