Recensione: Midwinter Blood

Di Alessandro Cuoghi - 30 Ottobre 2009 - 0:00
Midwinter Blood
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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80

Ormai da tempo la fertile scena underground nostrana ci ha abituato ad uscite discografiche di ottimo livello e questo Midwinter Blood targato Infernal Angels altro non fà che portare avanti tale tradizione.
La band, nata nel 2002 e con già all’attivo due demo, un EP e il buon full length “Shining Evil Light”, torna a tre anni di distanza (dopo diversi cambi di line-up e con un contratto discografico tra le grinfie) con questo nuovo e devastante lavoro, ottimo connubio tra sonorità old school e melodia.
Il combo nostrano, per l’esattezza XeS alla voce (unico membro fondatore rimasto), Managarm alle chitarre, Beast al basso ed il talentuoso Asmodeus Draco Dux dietro alle pelli, pesca a piene mani dal calderone ribollente del Black Metal, manipolandolo e modificandolo a proprio piacimento con innesti di epicità incandescente e violenza brutale. Proprio grazie a questa capacità reinterpretativa la band è riuscita nell’ardua impresa di creare un sound proprio e personale le cui caratteristiche principali sono la potenza e la complessità nella struttura dei brani, sorretti in modo magistrale dal drumming nucleare del già citato Asmodeus Draco Dux, artefice di partiture varie ed articolate. A tale aspetto va ad aggiungersi l’intrepretazione vocale di XeS che riesce a conferire un pathos sulfureo e sofferente alle composizioni. Buon lavoro anche da parte dei restanti angeli infernali Managarm e Beast impegnati nel macinare uno dopo l’atro riff roventi e letali, suonati con giusta cura e perizia tecnica.

Come ormai i cultori del genere sanno e come il sottoscritto non si stancherà mai di sostenere, le caratteristiche fondamentali del Black Metal sono le atmosfere create, i sentimenti suscitati e la passione che spinge i componenti di una band ad intraprendere un percorso spesso ricco di ostacoli. Nel caso di Midwinter Blood tali aspetti, sorretti per altro da buone doti tecniche, emergono in modo netto. L’intero album è infatti pervaso da un’aura drammatica ed epica, eroica e furente che ci trasporta in uno scenario musicale da guerra antica, dove da ogni parte si scorgono fiamme, fumo, sangue ed armi d’acciaio temprato che si scontrano in una esplosione di scintille roventi.

L’aggressione sonora non cede quasi mai ed ogni brano è corredato da una buona dose di melodia in grado di rendere il tutto ancora più coinvolgente. Con lo scorrere del disco si nota la mancanza di filler e l’accumularsi di episodi degni di nota, a dimostrare un impegno compositivo evidente e costante. Le canzoni, pur rimanendo saldamente ancorate al sound della band, presentano differenti sfaccetature che le rendono facilmente distinguibili. Troviamo quindi partiture di scuola svedese che si mescolano a cavalcate epiche roboanti nella trascinante Melody Of Pain e nell’oscura title track, mentre la dissonante Coronation Of Dark Victory, introdotta da un blast beat terremotante, non manifesta pietà alcuna e lascia solo terra bruciata intorno a sè. Da sottolineare inoltre l’epicissima A New Era Is Coming, aperta da una imponente intro classica a spianare il terreno per il prossimo assalto sonoro.
Interessante è infine la scelta di utilizzare lyrics in italiano per alcune tracce, tra le quali spicca la malinconica Inesorabile. Purtroppo anche nel nostro idioma il cantato estremo risulta di comprensione difficoltosa, ma resta comunque una coraggiosa presa di posizione.
Il disco si chiude con l’angosciante outro ambient Epilogus Humanitatis, che correlata all’iniziale e ottima Prologus Odii forma la locuzone: il prologo dell’odio – l’epilogo dell’umanità, tanto per dare una prova dell’attitudine del gruppo.
Nota di merito va alla produzione, curata ed impegnata, senza la quale probabilmente le intricate trame musicali e le atmosfere create dagli Infernal Angels non avrebbero potuto godere della giusta valorizzazione.

A conti fatti questo Midwinter Blood si presenta come un ottimo motivo per supportare la scena underground nazionale, non teme confronti con i grandi nomi esteri odierni e senza esagerare può essere annoverato tra le migliori uscite del 2009 per quanto riguarda il Black Metal di casa nostra (e forse anche oltre). Ovviamente non è perfetto, ma i lievi difetti produttivi e compositivi risultano del tutto trascurabili di fronte alla caratura dei brani.
Aggiungo come nota personale che la band è anche artefice di un live show di tutto rispetto e che probabilmente se fosse originaria del Nord Europa godrebbe di maggior fama e successo.
Detto questo cosa aspettate? Correte subito a procurarvi questo brutale distillato di nero metallo italico!

Alessandro Cuoghi

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TRACKLIST:

1)  Prologus Odii
2)  Melody Of Pain
3)  Midwinter Blood
4)  Coronation Of Dark Victory
5)  Conquering The Throne Of Sin
6)  A New Era Is Coming
7)  Tutto Quel Che Rimane
8)  Sangue
9)  Inesorabile
10) Epilogus Humanitatis

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