Recensione: Millenium Re-Burn

Di Stefano Ricetti - 20 Aprile 2011 - 0:00
Millenium Re-Burn
Band: Alltheniko
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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77

Intro di turno, poi legnate Speed Metal a profusione con Spirit of the Highway, canzone dall’ottimo titolo che annuncia in pompa magna il ritorno dell’HM trio di Oldenico, provincia di Vercelli. Quasi un decennio di milizia metallica da parte dei Nostri e tre album in bacheca con quest’ultimo Millennium Re-Burn, all’insegna della continuità siderurgica ma anche progettuale, visto che vede la luce ancora una volta per la fedelissima My Graveyard Productions, assurta ormai ad autentico baluardo dell’italian way of heavy metal. Bella confezione digipak e libretto di dodici pagine con tutti i testi e foto di rito ad accompagnare il tutto. 

Cambio leggero di tiro con l’italo inglese No More Fear che dimostra l’evoluzione dei piemontesi, a partire dal cantante/bassista Dave Nightfight. Ospite d’eccezione il cantante dei Piledriver Gord Kirchin che si diletta nell’interpretazione di alcuni passi della Divina Commedia dantesca in lingua italiana. Grande tradizione tricolore nelle note à la Sabotage di Harold Will Survive, così come Metal Lord lo è di nome e di fatto: stentorea, massiccia e guerresca. D’altronde altro non potrebbe essere per un inno d’amore al Sacro Metallo che si permette di sciorinare perle del calibro di “Saxon, Judas, play for us, it’s my only Gods”. Colata lavica interrotta nelle partiture iniziali di The Inner Self poi ancora HM in mezzo alle gengive grazie alle galoppate metalliche fornite senza economia dalla premiata ditta Acciaierie e Ferriere Sabaude Alltheniko.    

Masterful Man è l’episodio più veloce del disco ma anche il meno convincente. Army of Nerds, oltre che sul testo divertente, poggia la propria forza sul coro, dalle stimmate Bulldozer. Piacevole l’armonica Hide in the Dark, che al contrario del titolo, svela un lato finora inedito del gruppo. Altra variante al killer-sound usuale dei vercellesi la traccia In the Name of the Cross, seguita da Broken Wings, posta idealmente su di un piatto d’argento a dispensare melodia e riffoni spaccaossa, alternati a un bridge eroico particolarmente azzeccato. Re-Burn, la title track, riporta gli Alltheniko a fare gli Alltheniko: quindi giù mazzate Classic Speed fino al termine senza redenzione alcuna, nel nome degli Exciter ultima incarnazione, più che altro per la struttura del chorus.

Non è così scontato rinsaldare la propria attitudine e convincere anche con il terzo album, dopo due centri consecutivi del calibro di We Will Fight e Devasterpiece, tenendo conto che Dave Nightfight, Joe Boneshaker e Luke The Idol rimangono fedeli alla linea e quindi,  giocoforza, non possono permettersi chissà quali varianti di sorta al proprio songwriting. Ebbene, i tre di Audnì ce l’hanno fatta. Chapeau!    
      

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti
 

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Tracklist:
1 – (Intro) Millennium
2 – Spirit of the Highway
3 – No More Fear
4 – Harold Will Survive
5 – Metal Lord
6 – The Inner Self
7 – Masterful Man
8 – Army of Nerds
9 – Hide in the Dark
10 – In the Name of the Cross
11 – Broken Wings
12 – Re-Burn

Line-up:
Dave Nightfight – voce, basso
Luke the Idol – batteria, voce
Joe Boneshaker – chitarra, tastiere

Special guest:
Gord Kirchin (voce su No More Fear)

 

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