Recensione: Milorg

Di Angelo D'Acunto - 4 Febbraio 2009 - 0:00
Milorg
Band: Vreid
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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78

Arrivano alla quarta pubblicazione ufficiale i Vreid, band nata nel 2004 dalle ceneri dei
Windir,
dopo la morte prematura del frontman Valfar. L’esordio avvenuto con
Kraft

mostrava già un certo distaccamento da quelle che erano le sonorità proposte con
il gruppo precedente, lasciando spazio a influenze provenienti da generi
differenti. Una sorta di evoluzione stilistica quindi, proseguita con la pubblicazione
dei successivi Pitch Black Brigade ed I Krig, fino ad arrivare
all’ultimo Milorg.

Ed ecco qui giunto Milorg, opera decisamente più matura rispetto ai suoi
predecessori, ispirata alle gesta della resistenza norvegese nel corso del
secondo conflitto mondiale e che racchiude al suo interno un sound costruito su
solide basi di stampo black con nette deviazioni verso thrash ed heavy
metal classico. A sorreggere il tutto c’è una produzione d’alti livelli, curata
in ogni suo minimo dettaglio e decisamente più possente rispetto al passato. Le
otto tracce a disposizione all’interno del disco sono il frutto di un
songwriting ispirato e pieno zeppo di personalità. Brani che si fondano su
strutture ritmiche semplici, efficaci ed immediate, grazie sopratutto al
costante utilizzo delle melodie e dei cori dal netto sapore epico che si
alternano continuamente con momenti di violenza non troppo spropositata.
L’iniziale Alarm, con i suoi abbondanti nove minuti di durata, si
abbatte sull’ascoltatore con l’irruenza di un fiume in piena, rilasciando una furia epica che si
placherà sul finire, per lasciare poi spazio a momenti più ragionati con tanto di
chitarre in clean. Se la seconda Disciplined è caratterizzata da basi ritmiche dal
netto sapore thrash, la successiva Speak Goddamnit si fonda
principalmente su un riffing di matrice decisamente più hard rock, muovendosi
fra parti che si reggono ora su mid-tempo, ora su stacchi lenti e riflessivi,
per poi concludersi con sfuriate più estreme. Le sonorità black/folk che
caratterizzavano le produzioni dei Windir fanno capolino durante lo scorrere di
Blücher, traccia
che lascia spazio, successivamente, ad una seconda parte interamente strumentale
che si conclude con delicati arpeggi di chitarra acustica, mentre Heroes &
Villains
torna invece a pestare duro con un riffing nettamente più roccioso ed
heavy-oriented, mantenendo sempre un occhio di riguardo per quella componente
melodica che caratterizza l’intera tracklist. Il finale è dedicato ai giri di
basso che guidano l’andamento di tutti gli strumenti in Argumentum Ex Silentio: preludio strumentale
che anticipa i mid-tempo della coinvolgente e conclusiva title-track,
caratterizzata sopratutto da un refrain ossessivo e battagliero.

Il risultato finale è un disco maturo, caratterizzato da una
serie di brani ben composti e sempre bilanciati fra potenza e melodia, che vanno
a rendere il tutto facilmente assimilabile sin dal primo ascolto. La forza di
Milorg
sta sicuramente in una proposta musicale che ha ormai
raggiunto una propria identità e che, siamo sicuri,
verrà apprezzata anche da chi non ha tanta familiarità con il genere in
questione.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Alarm
02 Disciplined
03 Speak Goddamnit
04 Blücher
05 Blücher Pt. II
06 Heroes & Villains
07 Argumentum Ex Silentio
08 Milorg

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