Recensione: Mind Manipulation
Non c’è molto da dire su questo ‘Mind Manipulation’, album di debutto del feroce quartetto ucraino Mortal Vision.
Nata nel 2019, con alle spalle il demo ‘Madness of Messiah’ ed il singolo ‘Forced Extermination’, la band ha catturato l’attenzione della Redefining Darkness Records, che ha dato alle stampe questo loro primo full-length, disponibile dal 29 ottobre 2021.
Quello che esce dai solchi di ‘Mind Manipulation’ è un Thrash genuino targato Vecchia Scuola, senza fronzoli o tentativi di andare oltre quel malvagio modo di suonare che, negli anni ’80, aveva ammorbato talmente tanto l’aria di zolfo che, ancora oggi, ne aleggiano consistenti i residui.
Le influenze sono quelle dei Sepultura del primo periodo, con qualche richiamo che porta alla mente i Mortal Sin, i Demolition Hammer e personaggi simili.
Per cui tecnica incisiva e violenza allo stato brado associati ad un martellamento tormentoso e schiacciasassi, con un muro sonoro denso, aggressivo ed avvolgente.
Il risultato è un’esplosione la cui onda d’urto, pur esaurendosi in poco meno di trentacinque minuti, crea grossi danni alla testa, innescata da otto brani diretti e sostanziali, incentrati su introduzioni d’effetto, partenze a razzo, corse mozzafiato, bridge ed assoli coinvolgenti.
In ‘Mind Manipulation’ tutto scorre rapido e senza sosta, a parte quei passaggi più controllati che sono stati studiati per dare ancora più evidenza a quella che è la vera essenza del lavoro: lo sfogo di una rabbia senza fine.
Certo, tutto quello che si sente in questo disco è già stato fatto prima, i Mortal Vision non inventano niente di nuovo e, in verità, non c’è molta variabilità tra gli spartiti.
C’è però personalità da vendere, ancora un po’ celata dal grande rispetto dimostrato per il passato, ma ben radicata in questa band grintosa, dalle idee chiare e dalla preparazione tecnica sopra le righe, come evidenziano, in particolare, ‘Apophenia’, ‘Condemned To Death’ e ‘Possessed‘.
Concludendo, ‘Mind Manipulation’ è un buon biglietto da visita ed i Mortal Vision si dimostrano una band dalle ottime capacità. Il debutto è più che valido, ora aspettiamo gli sviluppi.
La breve narrazione in ‘Condemned To Death’ è tratta da ‘Apocalypse Now’.
L’album è stato registrato da Arthur Dendrolog, Ivan Gorbatyuk e Andrey Gayduk, mentre è stato mixato e masterizzato da Nikita Yudin. La copertina è di Anton “Skipper” Levenko.