Recensione: Mind Pollution

Di Stefano Usardi - 10 Ottobre 2024 - 10:00
Mind Pollution
70

Un arpeggio inquieto apre “Mind Pollution”, debutto discografico uscito agli inizi di Settembre a firma Dark Secret, quintetto di Cleveland dedito ad un heavy metal tradizionale e bellicoso. Nove tracce per tre quarti d’ora di musica massiccia e rombante, durante i quali il combo dell’Ohio mette in mostra muscoli e cuore grazie a una matrice sonora tipicamente U.S. power, seppur movimentata da qualche sporadico sconfinamento in generi limitrofi. In base a queste premesse è facile ipotizzare che “Mind Pollution” viva di ritmi pulsanti, chitarre grosse e minacciose e melodie arroganti: di tutto l’armamentario, insomma, del metallo duro e puro. Ovviamente l’ipotesi risulta corretta, col quintetto che dispensa scudisciate a profusione, ma va comunque dato atto ai nostri di non essersi fossilizzati solo su riff di granito e una voce acida e abrasiva (che, beninteso, sono comunque ben presenti). All’interno di “Mind Pollution”, infatti, non mancano passaggi dal profumo diverso, che i nostri sfruttano per rendere la propria musica più rotonda e variegata senza perdere di vista il loro target di riferimento.
Si passa quindi da pezzi più carichi di pathos (come l’intensa “Chronicles of Sarah” o la conclusiva “Silence”, che per la sua portanza drammatica e l’andamento sfaccettato mi ricorda certi Savatage) ad altri che puntano sull’immediatezza (la cangiante “Dirty War” e le sue chitarre di scuola Maiden, seppur adeguatamente imbastardite, o la piaciona “Love Runs Deep”, dai cori in odor di heavy scandinavo), senza scordare episodi decisamente arcigni (il groove scandito e ignorante di “Seal the Deal” o le sventagliate della serrata “If”). Le canzoni si mantengono compatte e concentrate senza scadere nella banalità, e nonostante le influenze del gruppo si individuino piuttosto alla svelta gli si deve anche riconoscere un ottimo gusto nell’amalgamare le suddette influenze a un impasto corposo ed elaborato.

Mind Pollution” è sicuramente un bel debutto, compatto e arcigno, che nonostante peschi qua e là esibisce una personalità coerente e ben strutturata e a mantenere una solidità che mi lascia ben sperare per il futuro del gruppo.

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