Recensione: Minor Ways

Di Marco Giono - 24 Marzo 2015 - 14:00
Minor Ways (EP)
Band: Major Denial
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 2015
Nazione:
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70

6/7/2014,  Atene, il giorno del concerto dei Warlord.

“Non pensavo ad un’intervista così lunga…”
“…ancora non ci siamo detti nulla! Dai… E’ solo la terza domanda…”
“Pensavo avessimo esaurito gli argomenti da trattare..”
“Ancora no. Posso chiederti come siete arrivati a Mark Zonder?” 
“…è lui che ci ha trovati. Ho un bar ad  Atene e in quei giorni l’evento era il concerto dei Warlord. Un paio di tizi stranieri, in un pomeriggio assolato, si siedono ad un tavolino e ordinano del thè caldo. Uno dei due mi pare un lord inglese nei modi (anche per via del thè… caldo!) …non lo so, al momento mi pareva di averlo già visto… Gli riporto le loro bevande. Sono li in piedi con il vassoio, e gli chiedo se fossero per il concerto dei Warlord. I due si guardano negli occhi. Il lord mi fissa infastidito ed esclama “per chi cavolo ci prendi!?”. Poi i due in coro: “Noi siamo i Warlord!”. Ridono. “Piacere Bill Tsamis e Mark Zonder”. Le tazze finisco per terra… Bill sorride e mi dice: “dai facciamoci una birra, va”.”

(intervista ufficialmente mai rilasciata da un membro Major Denial che vuole rimanere anonimo)

L’assenza di notizie relative alla band, oggetto della recensione, è una splendida occasione per raccontare un aneddoto mai accaduto (invece il concerto del 6/07/2014 dei Warlord quello è realmente accaduto e per quel tour alla voce c’era tale Nicholas Leptos). O almeno improbabile. In ogni caso c’è una band heavy progressive da recensire per cui non perdiamoci in ulteriori divagazioni. 
I greci Major Denial sono in realtà un duo, per l’esatezza alla chitarra ritmica Nkatorios Ntakgkas e alla chitarra principale Achilleas Diamantis. Nel 2013 Ntakgkas decide che è giunto il tempo di comporre e farlo in una via il più professionale possibile e per completare la band si affida a degli ospiti, tra i quali: alla voce Yannis Papadopoulos (anche nei Wardrum), al basso  Panagiotis Haramis, quindi la star del gruppo, Mark Zonder alla batteria (Warlord, ex. Fates Warning, ex.Ten). A Gennaio 2015 i Major Denial pubblicano quattro traccie in un EP intitolato “Minor Ways” la cui copertina è un bellissimo affresco ove centrale è una scala sospesa nel vuoto che si distende verso una finestra dalla quale una luce bianca si irradia ovunque passando dal grigio del cielo all’oro dell’acqua. 
La prima traccia intitolata “Never Neverland” parte lenta e la batteria di Zonder si muove elegante, poi una chitarra disegna note che rimandano ai Warlord, la voce di Yannis si muove teatrale senza mai eccedere in virtuosmi, infatti è solo nella melodia del ritornello che si librerà in una bellissima melodia di grande impatto emotivo. 
Segue “A Man” che prende avvio in un riff distorto e sinistro, ancora aleggiano i fantasmi del passato (qualcosa dei Warlord e dei Kamelot), la voce ora diventa drammatica per poi esplodere nel ritornello verso l’alto. Brano riuscito, punto debole invece è il testo leggermente semplicistico, ma l’effetto finale è buono.
La terza traccia “I am the Shadow” si muove nell’oscurità, un riff greve quindi graffiante muove le danze,  la voce in un crescendo maligno, a tratti pare accennare ad un falsetto, ma riesce dannatamente bene a condurci per  mondi di ombre e illusioni sempre ad un passo dall’implodere. 
L’ep chiude con “No Sunrise” che termina forse il viaggio negli abissi e lo fà in un mid-tempo tealtralmente epico su riff pesanti che sembrano provenire da un tempo innominabile. 

I Major Denial si muovono a ritroso nel tempo. Non cercano certamente suoni patinati o pomposi, anzi sembrano gradire l’antichità pur rispettando gli standard moderni di pulizia e precisione dei suoni. Hai così la batteria che sommessamente crea un tappeto virtuoso di ritmi. Diversamente le chitarre muovono decise le danze malgrado talvolta  paiono lontane come un tuono ad annunciare un temporale che presto arriverà, a volte poi tuonano in assoli seguendo e impreziosendo le melodie. Invece la voce è protagonista e la prestazione eclettica di Yannis è sempre convincente. 
In ultimo “Minor Ways” è un esordio decisamente buono, i brani sono riusciti e se l’avvio pare qualcosa di diverso, verso un coro dalla melodia power, poi i Major Denial tornano a reinterpretare in mondo personale il passato dei Warlord, dei Kamelot e dei primi Fates Warning suonando bene e trovando spunti anche personali.

Marco Giono

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