Recensione: Misleading Evil
Gli Hazzerd si formano in Canada nel 2012 da un’idea del batterista / cantante Dylan Westendorp e del chitarrista Brendan Malycky.
Nati come Forsaken, diventati poi Hazard X, è nel 2013 che assumono definitivamente il nome di Hazzerd.
Dopo alcuni avvicendamenti nella propria formazione, nel 2014 pubblicano il loro primo EP, dal titolo ‘Victimize the Innocent’, ed iniziano l’attività live.
Dopo ancora qualche sostituzione, finalmente nel 2017 si assestano nella formazione attuale, con la quale registrano il loro primo Full-Lenght: ‘Misleading Evil’, distribuito dalla label World War Now Records.
Il loro è un Thrash Metal puro, che segue, senza neanche provare a discostarsi di un passo, le orme delle leggende quali Megadeth, Anthrax, Overkill, Metallica e Testament.
Di conseguenza, se si cercano delle novità, il loro lavoro ne è praticamente privo. Di fatto, però, è stato realizzato talmente bene che, se ‘Misleading Evil’ fosse uscito negli anni ’80, sarebbe presumibilmente riuscito ad emergere nel mare di tutti quei capolavori dell’epoca. Un po’ com’è stato per ‘Sign of the Wicked’ degli S.D.I. o per ‘Breaking the Silence’ degli Heathen, per citare un paio d’esempi e con le dovute proporzioni.
Il loro sound, difatti, è privo delle principali componenti del Thrash moderno, che in molti casi lo rendono un ibrido perché mescolato con i caratteri del Death e del Black, ed è tutto improntato sulla cattiveria, sulla sfrontatezza ed anche su tanta voglia di divertirsi e di far divertire.
La vera differenza, rispetto a tanti altri gruppi odierni, è che gli Hazzerd, pur non producendo nulla di nuovo, comunque non copiano, limitandosi ad assumere i lavori del passato come influenza per creare il loro, riuscendo a distinguersi tra la massa odierna sia come sonorità che come songwriting.
Le tracce di ‘Misleading Evil’ contengono la giusta miscela di pesantezza, melodia e velocità, con riff assassini, una ritmica serrata ed incalzante, improvvisi ‘stop and go’, una voce al vetriolo ed assoli lunghi e carichi d’enfasi.
Questi elementi formano un prodotto ricco, variegato e privo di cedimenti o riempitivi.
Però, bisogna dirlo, per arrivare ai livelli dei loro idoli agli Hazzerd necessita ancora un po’ di lavoro. Comunque, come prima prova, non ci sono andati molto distanti e ‘Misleading Evil’ si piazza tra i migliori album di Thrash Metal usciti quest’anno, andando in coda a ‘The Grinding Wheel’ degli Overkill, ‘Conformicide’ degli Havok, ‘Forsaken One’ e ‘Massacre Elite’ rispettivamente dei nostrani Bullet-Proof e National Suicide (tengo a precisare che l’ordine dell’elenco non è una classifica).
‘Misleading Evil’ è composto da otto tracce molto dinamiche ed assassine, della durata complessiva di circa quarantuno minuti e mezzo.
L’opener ‘The Tendencies of a Madman’ rende l’idea di quello che aspetta all’ascoltatore: un brano veloce e furibondo con un buon cambio di tempo intermedio supportato da un’incalzante batteria.
‘Absolute Destruction’ è un treno in corsa, con un refrain pestato e potente ed un assolo incentrato sulla melodia molto versatile.
‘Execution of the Damned’ sa di disperazione ed ha un’emozionante sequenza ‘assolo – strofa – assolo’ che inchioda.
La Title Track ‘Misleading Evil’ è un brano strumentale dalle molte sfumature: oscura e nostalgica all’inizio, grazie ad un arpeggio dai toni più blandi, si trasforma poi nel ‘battere e percuotere’ che ha dato il nome al genere (e qui i Metallica fanno da maestri), con svariati cambi di ritmo ed un buon gioco di Twin Guitar.
‘The Fallen’ ha un ritmo veloce che poi rallenta per anticipare una buona prestazione del basso. Questa porta ad un assolo lento e melodico che poi accelera prima della ripresa del pezzo.
Con ‘Under the Influence’ viene data maggiore influenza alla vena Hardcore del Thrash, con un refrain veloce ed insolente ed un buon passaggio ad una sequenza cadenzata.
‘Apocalypse Dawn’ si apre con un lampo di basso e chitarra che porta a far scuotere la testa.
La conclusiva ‘Road to Nowhere’ si apre con un arpeggio, suonato sopra una batteria marziale, per partire veloce e dinamica con un buon ritmo Mosh. C’è poco da dire: è una bella canzone e riassume il carattere della band.
Tirando le somme, un debutto esplosivo quello degli Hazzerd, che confermano che si può dire ancora qualcosa suonando del buon vecchio e sano Thrash Metal. Non ci resta che aspettare che cosa ci riserveranno nel futuro. Per ora il giudizio è veramente positivo.