Recensione: Mist
Tutto di questo album rimanda alla Norvegia e a quella seconda ondata che mise a ferro e fuoco il mondo del metal qualche annetto fa, eppure gli Svart Vinter sono romani al 100%! Luca, Emanuela e Noctem Aeternus si presentano con un disco di tutto rispetto e che risuona nelle nostre casse da qualche settimana senza averci mai stufato.
Mist è un ottimo lavoro, di un black metal sì molto classico e suonato già in tutte la maniere possibili, ma che è in grado in ogni caso di regalare parecchie soddisfazioni. I nostri offrono sette brani per una mezz’ora di minutaggio; bastano e avanzano per mettere le cose in chiaro e dichiarare che gli Svart Vinter non sono di certo dei ciarlatani alle prime armi. Il songwriting ha oggettivamente un buon livello di maturità e di padronanza della materia: non si inventa nulla e non si ha nemmeno la pretesa di farlo, ma questo disco suona norvegese da capo a piedi e non è di certo un difetto.
Le soluzioni proposte non sono quasi mai banali ed Emanuela alla chitarra è molto brava nell’essere sempre al servizio del brano, sia sul piano ritmico che armonico. Il cantato è rigorosamente in scream e le atmosfere proposte sono tetre, malinconiche ma con qualche spiraglio di luce. A volerci trovare un difetto, ci sono alcune ripartenze in blast beat che non scorrono benissimo e sembrano un po’ troppo repentine; nulla comunque in grado di inficiare il giudizio di un lavoro che rimane in ogni caso molto buono, con Vinter come picco assoluto (grandissimo brano, bravi!).
Se siete a caccia di un disco onesto, ben suonato e con canzoni di livello medio/alto, gli Svart Vinter sono qui apposta, e ci dicono anche che ogni tanto per trovare del black metal fatto bene si può anche bussare alla porta di casa nostra senza per forza dover andare a Bergen. Consigliati!