Recensione: MMXI

Di Giuseppe Abazia - 16 Dicembre 2011 - 0:00
MMXI
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
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77

Terza uscita per gli In Aevum Agere, il progetto doom metal capitanato da Bruno Masulli (mastermind anche degli Annihilationmancer e dei Power Beyond): dopo il primo demo From The Depth Of Soul e il singolo Labyrinth Of Emptiness, MMXI è un EP di cinque tracce che funge da antipasto per l’album di prossima pubblicazione The Shadow Tower. Rispetto al precedente singolo c’è stato qualche cambiamento in line-up: Bruno, oltre alla voce e alla chitarra, si occupa anche del basso, alla batteria c’è Andrea Cannata, e alla chitarra solista Marco Ruggiero (mastermind dei Savior From Anger). Le canzoni contenute in MMXI probabilmente compariranno anche in The Shadow Tower, e ascoltandole possiamo affermare che la strada intrapresa è senz’altro quella giusta.

Quel che subito salta all’orecchio, ascoltando MMXI, è la corposità che il sound ha acquisito: nei precedenti EP la qualità dei suoni era sì pulita, ma in MMXI la produzione riesce a donare alla musica una gran potenza, che non fa che mettere ancora maggiormente in luce la profondità del songwriting. Caratteristica degli In Aevum Agere, infatti, è sempre stata l’ispirazione dei riff: si tratta di musica diretta, sincera, dannatamente ben scritta, in grado davvero di catturare l’ascoltatore e trascinarlo nelle sue atmosfere epiche e squisitamente old-school. Il lavoro svolto da chitarra ritmica, basso e batteria è ottimo, e serve a costruire impalcature sonore di spessore, al servizio di melodie eterogenee pur nella loro immediatezza: le canzoni degli In Aevum Agere risultano accattivanti fin da subito, ma è con ascolti ripetuti che si può meglio apprezzare la varietà delle strutture compositive e la perfetta sinergia che unisce i diversi elementi. Le linee vocali sono interessanti e ben congegnate, e sono ottimamente amalgamate con la musica; lo stile vocale qui utilizzato da Masulli, in accordo con le coordinate del progetto In Aevum Agere, è esclusivamente pulito, ed è contraddistinto come sempre da ottime espressività e potenza. La chitarra solista dal canto suo si rivela essere assolutamente preziosa per rendere i brani ancora più peculiari, grazie ad assoli coinvolgenti, dal taglio epico e aggressivo.

Le cinque canzoni contenute nell’EP, come da tradizione degli In Aevum Agere, restano in bilico tra doom e heavy metal, un connubio che consente loro sia di soffermarsi sulla pesantezza e sulla solennità, sia di pestare più duro e lanciarsi in cavalcate di sicuro impatto; qualche traccia è più orientata su di un versante oppure sull’altro, ma in tutti i casi l’interesse è mantenuto sempre alto dalla semplice bontà dei riff e delle melodie. Il gruppo dimostra di saper maneggiare molto bene la materia prima dell’heavy/doom metal, ed è in grado di dosare sempre con attenzione i cambi di tempo e d’atmosfera, così che si passi senza colpo ferire da tempi più dilatati ad assalti più veloci, da melodie più aggressive a momenti più introspettivi e malinconici; non mancano, poi, piccole sorprese come i cori della seconda traccia o i particolari intrecci vocali dell’ultima. Insomma, in sole cinque canzoni gli In Aevum Agere dispiegano una buona varietà di soluzioni, sempre in grado di far presa sull’attenzione dell’ascoltatore.

Se questo era solo l’antipasto dell’album che verrà, allora possiamo aspettarci grandi cose da The Shadow Tower. MMXI d’altra parte non fa che confermare ciò che già avevamo potuto appurare grazie alle precedenti uscite, ossia che gli In Aevum Agere sono una delle migliori realtà heavy/doom del nostro Paese: i progressi compiuti nel giro di poco tempo da parte di questo progetto sono stati costanti e rapidi, e ormai le basi sono ben piantate per un full-length eccellente.

Giuseppe Abazia

Tracklist

01 – Leave Me Alone (05:18)
02 – Act Of Faith (04:38)
03 – The Last Farewell (05:23)
04 – Iniquitous Judgement (05:39)
05 – Son Of Unknown (05:48)

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