Recensione: Modern Visions Of Human Madness
Primo demo per i Kadavar, giovanissima band milanese nata
ufficialmente nel febbraio del 2007, ma attiva con un altro monicker gia da tre
anni.
A leggere la biografia dei nostri affiora subito il chiodo fisso che anima i
Kadavar: death metal. E come prevedibile Modern Visions Of Human
Madness si attesta su coordinate death old-school, optando quindi per un
approccio sporco e fangoso, fatto da ritmiche semplici ma robuste e da una buona
energia espressa. Tre brani più una cover che ci regalano una formazione ancora
abbastanza acerba, che necessita del tempo necessario per poter sviluppare al
meglio le proprie capacità e per affinare l’intesa tra i reparti.
Nonostante tutto, i Kadavar sembrano badare al sodo senza perdersi in
digressione inutili, confezionando un lavoro dignitoso, in cui la buona volontà
di questi ragazzi emerge distintamente. A partire dalla buona dover dei Death,
Zombie Ritual, il dischetto si snoda incontrando Fear And Loathing,
che si rifà allo stile dei primi Death, Abhorrences And Disease,
dove emergono influenze carcassiane (da rivedere l’assolo sul finale, come
quello del brano successivo del resto), e Inside Violence, che si fa
ascoltare senza difficoltà, senza però aggiungere molto altro a quanto espresso
sin qui.
La strada da percorrere è ancora lunga, ma da una band così giovane non ci si
poteva aspettare molto di più.
Stefano Risso
Tracklist:
1. Zombie Ritual (Death Cover)
2. Fear And Loathing
3. Abhorrences And Disease
4. Inside Violence