Recensione: Modified Poison
Modified Poison è il secondo album dei canadesi E-Force, una band di sicuro spessore nell’ambito del thrash metal e di non poca esperienza, visti i trascorsi dei vari componenti. A partire dal cantante e bassista, quel Eric Forrest, già illustre membro dei Voivod, che lasciò il combo canadese nella lontana primavera del 2001 per fondare questo nuovo progetto, in cui credette da subito la Season Of Mist Records. La band ebbe modo di mettersi in luce pubblicando nel 2003 l’album di debutto Evil Forces e partecipando a numerosi concerti e festival, dapprima aprendo per Strapping Young Lad e Immolation, quindi Doro, Metal Church, Dismember e Impaled Nazarene, per finire, nel dicembre del 2005, a supporto di Carpathian Forest e Tsjuder. Da allora la line-up della band è cambiata numerose volte, trovando un giusto assetto nel 2005, in corrispondenza della pubblicazione di un nuovo demo.
L’album che ho avuto il piacere di recensire è un lavoro complesso e dalle mille sfaccettature, ma di sicuro impatto grazie a un discreto lavoro in fase di produzione. La registrazione risulta pulita e precisa, con una buona cura nella gestione dei suoni. Si parte subito pestando sull’acceleratore con Deviation, in equilibrio tra un perenne e straziante urlo di dolore, ritmi sostenuti e chitarre divise in egual misura tra ritmiche veloci e assoli lancinanti, evocativi, che infondono un’ombra tetra alla canzone. Un buon esordio per questo lavoro, che di sicuro spinge l’ascoltatore ad alzare il livello d’attenzione. Modified Poison, brano che dà il nome all’album, entusiasma con buoni cambi di tempo e assoli calibrati. La batteria di Alsvid supporta egregiamente una proposta musicale semplice ma efficace ed esalta il lavoro del chitarrista Cyril Bernhardt, abile nello spaziare tra le corde della sua chitarra. Lobotomized non mostra cedimenti e vede per la prima volta la comparsa di accenni in growl, soprattutto nei refrain urlati al microfono. Una boccata d’ossigeno viene concessa con il primo minuto scarso di Agent 99, in cui le ambientazioni si fanno più cupe e soffocanti; l’utilizzo di voci fuori campo ne accentuano il mood claustrofobico, fino all’ennesimo cambio di ritmo che scandisce una velocità più sostenuta. Anche le voci femminili si fanno più taglienti, caratterizzando un’atmosfera tesa, tenebrosa fino alla conclusione. In Malpractice e Revolution Riot Act la voce si fa più rauca e grossolana, quasi a voler dividere l’album a metà con un’interpretazione sulfurea e pesante; nel brano spiccano anche i giri di basso, che creano un sottofondo conforme all’interpretazione vocale. La Vie C’est Precieux, un preziosismo di chitarra acustica nel mare di violenza sonora che l’album ha proposto fino a questo momento, è un apprezzato preludio all’esplosione vocale di Disillutioned, pezzo molto più cadenzato nella sezione ritmica rispetto agli episodi precedenti, contaminato da continui colpi di tamburo in sottofondo (quasi volutamente fuori tempo). Il disco corre via veloce: Exterminator alza il numero dei battiti in maniera impressionante, la chitarra si fa portatrice di effetti quasi artificiosi che incorniciano una voce sempre più rabbiosa e intollerante; buona la parte solista, curata e precisa come nelle precedenti canzoni. Perfexionist, scritta con Alex Colin-Tocquaine (Agressor) e Wired (in cui si segnala la partecipazione di Kevin 131 e Tim Gutierrez) vengono sparate a mille all’ora in un’escalation di violenza sonora che trova il culmine nell’ultima canzone del disco, la giusta conclusione con Victory, cover dei già citati Voivod.
Modified Poison è un disco che colpisce per la velocità delle canzoni e il songwirting, ricercato e curato. Un buon lavoro senza ombra di dubbio, che saprà conquistare più di qualche lettore.
Daniele Peluso
Tracklist:
01 Deviation
02 Modified Poison
03 Lobotomized
04 Agent 99
05 Malpractice
06 Revolution Riot Act
07 La Vie C’est Precieux
08 Disillutioned
09 Exterminator
10 Perfexionist
11 Wired
12 Victory