Recensione: Moonchild
I Morito Ergo Sum sono un gruppo doom metal con base in Svezia, formatosi nel 2009 e con all’attivo un demo e il qui presente EP Moonchild. Intento del fondatore e chitarrista (e, all’occorrenza, bassista) Paolo Cito Carminha era quello di tornare alle basi del doom, mischiare chitarre molto pesanti e voce pulita, e perseguire un sound tipicamente vecchia scuola. Presto a Paolo si unisce il cantante e batterista Walter Basile, e il duo registra il demo I Die, Therefore I Am (traduzione esatta del nome della band, tra l’altro). Il buon successo del demo permette ai Morito Ergo Sum di allargare l’organico col chitarrista solista Pablo Magallanes e il bassista Harry Virtaren, ed è questa line-up a registrare Moonchild.
Cominciamo col dire che, nonostante i Morito Ergo Sum siano solo al loro primo EP, si distinguono già per un sound molto curato e ben prodotto. La qualità dei suoni è molto pulita, e permette di apprezzare al meglio le capacità di songwriting del gruppo, che sono la vera carta vincente di Moonchild. Il genere proposto è sì del classico doom metal, ma i Morito Ergo Sum riescono nella non facile impresa di scrivere ottimi riff, capaci di rendere sempre interessanti canzoni di considerevole lunghezza. La potenza e la corposità delle chitarre sostengono melodie coinvolgenti e strutture compositive abbastanza complesse, che denotano grande attenzione per gli arrangiamenti e si fanno forti di un eccellente comparto solista, oltre che su di un elemento di sicuro pregio come l’uso del violino (vero, non sintetizzato). Il tempo delle canzoni è quasi sempre lento, e sono poche le accelerazioni che trovano spazio nel loro svolgersi, ma in realtà di sezioni più veloci non se ne sente la mancanza, poichè la bonta delle melodie e delle linee vocali riesce da sola a reggere il gioco senza bisogno di ulteriori fronzoli. La voce – esclusivamente pulita – ha uno stile sobrio, tranquillo, è caratterizzata da una buona espressività ed è capace di sottolineare ottimamente la drammaticità delle atmosfere evocate dalla musica e di intrecciarsi ad essa con melodie tutt’altro che scontate. Anche sul basso e sulla batteria non c’è che da dire cose positive, visto che entrambi conducono il sound con potenza, pulizia e precisione; come già accennato prima, però, la vera protagonista è la chitarra col suo riffing ispirato e i suoi bellissimi assoli, in grado davvero di fornire una marcia in più al sound dei Morito Ergo Sum.
L’EP consta di quattro canzoni: tre originali, e una cover di Moonchild dei King Crimson. Gli inediti si assestano su alti livelli, ciascuno ha le sue particolarità a differenziarlo dagli altri, e in tutti e tre i casi la struttura delle canzoni può contare su di una buona varietà, in grado di mantenere ben desta l’attenzione fino alla fine. Il dipanarsi delle tracce segue tempi dilatati, ma perfettamente supportati da un songwriting capace di posizionare con abilità i cambiamenti di tempo e d’atmosfera, gli assoli e gli interventi di violino. La cover dei King Crimson è una scelta senz’altro originale per un gruppo doom, ma i Morito Ergo Sum sono stati bravi a rielaborare questo classico del progressive rock secondo il loro stile, lasciando il pezzo riconoscibile ma al contempo dandogli un’impronta molto personale.
Insomma, i Morito Ergo Sum hanno confezionato un EP ottimo sotto tutti i punti di vista, che evidenzia una maturità artistica non comune per un gruppo sulle scene da così poco tempo. Promozione piena per questa giovane band che, con solo un demo e un EP, già s’impone come una delle novità più interessanti e promettenti del panorama doom di questi ultimi anni: i Morito Ergo Sum forse non rivoluzioneranno il genere con grandi innovazioni, ma hanno dalla loro qualcosa di molto importante, ossia capacità compisitive davvero notevoli e un gusto melodico raffinato e coinvolgente. Fan del doom metal, segnatevi questo nome perchè ne risentiremo parlare, e supportate la buona musica come questa.
Giuseppe Abazia
Tracklist
01 – Behind These Tears (08:08)
02 – When the Grass Grows Over Me (08:16)
03 – This Selfish Act (09:05)
04 – Moonchild (05:34) (King Crimson cover)
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