Recensione: Morning Dew
Feline Melinda è un gruppo altoatesino attivo fin dai primi anni Ottanta che, grazie alla caparbietà dello storico chitarrista e cantante Rob Irbiz, è riuscito a pubblicare tre album ufficiali – The Felines Await You (LP, 1988), Living In Europe (Maxi-CD, 1995), Feline Melinda (2004) – a dispetto dei soliti problemi triti e ritriti che affliggono le band tricolori. Morning Dew è l’ultima creatura dei Nostri, esce per la sempre attenta My Graveyard Productions e beneficia di una cover intrigante – checché se ne dica – , soprattutto ben “bilanciata” dal retrocopertina, altrettanto “corposo”. Il disco si compone di undici brani, dove l’Hard Rock melodico di stampo Usa regna sovrano, concedendosi inserti Power Metal e non disdegnando qualche scappatella nel Pop.
Dopo la vigorosa Forever e la Ten oriented Skydiver Morning Dew sbraga alla grande – si fa per dire – nella mielosa ballad Woman Without Compromises, l’episodio al quale si faceva riferimento alla fine del pensiero sopra. If You Need Me passa senza impressionare, nonostante il retrogusto anni Ottanta ma è con gli azzeccati ritornelli di Free Your Mind che i Feline Melinda si scrollano di dosso il profumo dei meleti della valle dell’Adige per tuffarsi nell’oceano che bagna Venice. Dangerzone ricorda da vicino tale Bon Jovi mentre la successiva Love and Hate è un lento Aor molto ben riuscito e strutturato, degno di un band in giro da venticinque anni. Per chi scrive l’highlight di Morning Dew. Turn Me On (Cat Woman), grazie al sapiente uso delle melodie, costituisce l’ideale connubio fra la musica di Rob Irbiz&Co. e quella dei colleghi Elektradrive; la title track passa senza impressionare e si chiude con l’acustica Heart of Stone, un altro lento che potrebbe godere di notevole airplay.
I Feline Melinda si confermano band interessante, che costituisce l’ideale contraltare alle istituzioni Skanners – defender massicci e comprovati – oltre che ai devastanti Graveworm, interpreti incorruttibili dell’estremo, in quel lembo di terra che fa capo alla provincia di Bolzano/Bozen. Morning Dew è album pregno di potenziali hit single ma manca di quella sana dose di violenza mista a cattiveria che ne avrebbe permesso il reale salto di qualità, per potersi così confrontare alla pari con i campioni del genere. In ogni caso fa sempre piacere che un gruppo storico come Loro sia finalmente approdato a un disco che godrà della giusta visibilità, finora patrimonio sconosciuto ai tre bolzanini. Willkommen!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1 Feline’s Awakening
2 Forever
3 Skydiver
4 Women Without Compromises
5 If You Need Me (Version 2008)
6 Free Your Mind
7 Dangerzone
8 Love And Hate
9 Turn Me On (Cat Woman)
10 Morning Dew
11 Hear Of Stone
Line-up:
Chris Platzer – drums
Rob Irbiz – vocals, guitars
Gschnell – bass