Recensione: Mundo Cripta
Ah, l’España! Terra di sole, mare e truculento goregrind. Luogo di nascita di alcuni gruppi tra i più importanti in questo genere oggigiorno: gli Haemorrhage, i Gruesome Stuff Relish e i Machetazo.
Questi ultimi, in particolare, sono riusciti a ritagliarsi una bella fetta di estimatori nella sovraffollata scena mondiale, grazie soprattutto a un crescendo di qualità compositiva e di personalizzazione del suono che non ha ancora accennato a fermarsi.
Dopo il buono ma acerbo Carne de cementerio, i tre di La Coruña tornarono sul mercato con il grande Trono de Huesos: un disco ancora principalmente “core” che riscosse un discreto successo di pubblico e critica. Nel successivo Sinfonías Del Terror Ciego, l’influenza degli Impetigo e il death metal divennero una parte essenziale del sound; le tracce guadagnarono spessore (grazie anche all’ingresso in formazione del bassista Carlos “Cadaver”) e l’atmosfera da film dell’orrore divenne importantissima nel sound del gruppo. Non a caso, l’album era un dichiarato tributo al grande regista horror Armando De Ossorio.
Il miglioramento continuo non tralascia assolutamente Mundo Cripta: l’album è, infatti, il prodotto più completo e maturo dei Machetazo, nonché una summa dei loro lavori passati. Tutto, dal songwriting al lavoro dei musicisti, conferma lo step evolutivo. Le canzoni sono più dinamiche e riprendono in buona parte la componente hardcore pur mantenendo la solida base death metal; la voce del batterista e cantante Dopi passa da un growl old school basso e cavernoso ad uno scream espressivo che ben si adatta alle atmosfere orrorifiche, enfatizzate anche dalle ottime intro come da tradizione prese in prestito da vecchi b-movies. Spezzoni di film e testi sono completamente in spagnolo: una lingua che ritengo particolarmente adatta al genere proposto.
I suoni tendono più dalla parte del death metal rispetto al grind, con voce e chitarre in primo piano e ben definite, mentre la batteria è registrata in modo più low-fi, senza trigger o altri artifici del genere che la renderebbero solo più distante e fredda.
L’evoluzione, comunque, è da considerarsi puramente qualitativa: in Mundo Cripta non c’è spazio per sperimentazione, cambiamento o innovazione, che effettivamente non avrebbero senso in un lavoro del genere. E’ un disco ancorato al passato, con tutti i pro e contro del caso (a braccetto con le ultime produzioni, ad esempio, degli Skullhog) e chiaramente nato per tributare i Repulsion e i già citati Impetigo. Sporcizia, violenza e una carica old school da far invidia ai Goonies fanno di Mundo Cripta il piatto forte per ogni goregrinder vecchia maniera che si rispetti.
Michele “Panzerfaust” Carli
Discutine sul forum nel topic dedicato al Grind!
Tracklist:
01. Exorcismo
02. Muerte Helada
03. Alucinaciones Blasfemas
04. Mortífero Ente Demoníaco
05. Atormentado por Bestias Resucitadas
06. Altares de lo Macabro
07. El Wendigo
08. Estigma Licántropo
09. Descenso al Sótano de la Morbosidad
10. Éxtasis Nauseabundo
11. Delirio en el Pozo de Excrementos
12. Totem (de restos humanos)
13. Fiebres de la Peste
14. Tu Piel Se Pudre y Cae
15. Los Cuentos del Muñón Gangrenoso V (Credo In Extremis)