Recensione: Murder By Pride

Di Francesco Maraglino - 28 Agosto 2009 - 0:00
Murder By Pride
Band: Stryper
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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80

Negli anni ottanta gli Stryper si proposero come pionieri ed alfieri del White Metal, branca del rock hard’n’heavy caratterizzata da testi di forte connotazione cristiana, ovviamente in controtendenza nell’ambito di un genere tra i cui fan, almeno secondo i soliti luoghi comuni, non sembravano essere prevalenti i chierichetti in odore di santità.

Aspetti religiosi a parte, va detto che gli Stryper ottennero un grande successo all’epoca, forti di un hard rock con ampie aperture melodic (a volte fin troppo tendenti alla svenevolezza – vedi ballate tipo ”Honestly”), caratterizzato da frequenti deviazioni pomp/AOR e class ed ottimamente eseguito.
Tornati in pista nel 2005 grazie al discreto ”Reborn”, il gruppo guidato dal chitarrista/singer ”Michael Sweet”, (quest’ultimo temprato negli ultimi tempi anche dalla celebrata esperienza live con i Boston, nei quali ha sostituito il compianto Brad Delp) si riaffaccia sul mercato con questo ”Murder By Pride”, che esce con il marchio della nostrana Frontiers.
Il proposito manifesto è quello di affilare ancor di più che nel precedente CD le armi di un suono “tosto”, memore dei loro classici degli eighties, ma anche aggiornato senza cedimenti modaioli alle istanze del rock contemporaneo.
Obiettivo centrato: ”Murder By Pride” scorre via che è un piacere, a partire dall’uno-due iniziale di ”Eclipse Of The Son” e ”4 Leaf Clover”, classico heavy rocker il primo, brano dall’incedere marziale ed incalzante il secondo.
A sorpresa, ma non troppo, il terzo brano è ”Piece Of Mind”, rendition fedele quanto basta e comunque del tutto all’altezza del formidabile originale dei Boston. Una testimonianza inequivocabile di quanto l’andare in giro per concerti con Tom Scholz & Co. abbia influenzato – in positivo – Michael Sweet.

”Alive” dà invece un attimo di tregua, e si propone come il primo maestoso esempio di una serie di power-ballads di notevole caratura, inanellate dagli Stryper nel corso dell’album.
Gli appassionati del melodic rock troveranno pane per i propri denti sia in ”The Plan” che nella title-track ”Murder By Pride”, mentre ”Mercy Over Blame” – nella quale si ritrovano comunque anche quelle influenze Boston a cui più sopra si accennava – ed Everything, si muovono nei territorio più tipicamente Stryper, con qualche venatura class e finanche vagamente street.
I nostalgici dei brani più zuccherosi del passato non mancheranno invece di gradire ”I Believe” (in apertura invero un po’ melensa, ma con un’evoluzione più “virile”), “Run In You”, ballata semiacustica, e ”Love is Why”, midtempo ad altissima gradazione melodica.
”My Love (I’ll Always Be)” è invece un potentissimo brano heavy condotto da un incalzante riffone di chitarra, ma è con la conclusiva ”My Love, My Life, My Flame”, ode alla moglie di Sweet, recentemente scomparsa, che gli Stryper di ”Murder By Pride”, affidandosi alla semplicità di piano e voce, con suoni d’orchestra sullo sfondo, toccano il commovente vertice di questo convincente platter.

Un album da avere: e così sia!

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Tracklist:

01. Eclipse Of The Son
02. 4 Leaf Clover
03. Peace Of Mind [Boston cover]
04. Alive
05. The Plan
06. Murder By Pride
07. I Believe
08. Run In You
09. Love Is Why
10. Mercy Over Blame
11. Everything
12. My Love (I’ll Always Be)
13. My Love My Life, My Flame

Line Up:

Michael Sweet – Voce / Chitarra
Oz Fox – Chitarra
Tracy Ferrie – Basso
Robert Sweet – Batteria

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