Recensione: My name will live on
Dopo una lunga ed estenuante attesa, finalmente vede la luce “My name will live on”, il nuovo lavoro dei nostrani Doomsword. Il lavoro distribuito dalla Dragonheart, è l’ennesima dimostrazione che i nostri sono in costante miglioramento sia dal punto di vista compositivo che di esecuzione.
Partiamo subito bene con “Death of Ferdia” in cui è l’epicità a farla da padrona; la voce di Deathmaster, ancora più potente rispetto ai precedenti lavori della band, viene sapientemente accompagnata da cori polifonici ben strutturati e da una sezione ritmica che riesce a sostenere una struttura sonora di indubbio impatto.
Con “Gergovia” viene evidenziata la vena più melodica della band; riff di chitarra cadenzati all’inverosimile tagliano l’aria facendoci rimanere piacevolmente feriti. Ci troviamo di fronte ad un brano completo in tutte le sue parti che riesce a sprigionare un’incredibile energia senza però lasciar da parte quella dose di melodia che di certo non guasta.
Decisamente più ritmati sono invece “Days of high adventure” e “Steel of my axe” che non lasciano un secondo di tregua ai nostri poveri padiglioni auricolari che ne escono felici ma martoriati; sonorità heavy straordinariamente epiche affiancano una sezione ritmica al fulmicotone per poterci proporre due brani che non hanno nessun momento buio e che possono essere tranquillamente inseriti tra i migliori mai scritti dalla band.
“Thundercult” e “Luni” ci riportano invece ad alcune sonorità doom che i Doomsword hanno già avuto in precedenza. La voce di Deathmaster è sicuramente al centro dell’attenzione ed attorno a lei ruotano entrambe le canzoni.
La vera perla di tutto il platter è però “The great horn” , brano che chiude il cd. Bella e intrigante, convince in ogni sua parte diventando quasi un inno già da un primo sommario ascolto; i cori, particolarmente curati, sono la punta di diamante del pezzo che scivola veloce e senza intoppi per tutti i sette minuti della sua durata.
Questo “My name will live on” è quindi la conferma che i Doomsword riescono sempre a regalarci brani di valore ed interessanti in tutte le loro parti. All’interno del full-lenght non troviamo cadute di ritmo o di stile; la caratteristica che ho sempre apprezzato di più della band è il fatto di non fare mai due album fotocopia e, anche in questo caso, non si sono smentiti. Unico appunto negativo va fatto per la registrazione che è decisamente inferiore rispetto al precedente lavoro e risulta essere, in alcuni frangenti un po’ troppo grezza.
TRACKLIST:
1. Death of Ferdia
2. Gergovia
3. Days of high adventure
4. Steel of my axe
5. Claidheamh solais (sword of light)
6. Thundercult
7. Luni
8. Once glorious
9. The great horn