Recensione: Mystery Of Mystery

Di Alessandro Rinaldi - 20 Dicembre 2020 - 8:30
Mystery Of Mystery
Etichetta: Io Pan Records
Genere: Doom 
Anno: 2020
Nazione:
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76

Ponte Del Diavolo è una band nata a Torino, da una “secret live session”, a cui hanno partecipato i membri di tre gruppi nostrani – Feralia, Inchiuvatu e Askesis. Il nome del gruppo deriva da una leggenda che ritroviamo in diverse regioni d’Italia secondo la quale, a seguito di sopraggiunte difficoltà sulla costruzione di un ponte, il capomastro fa un patto con diavolo ottenendo il suo aiuto nel completamento dell’opera in cambio l’anima del primo essere vivente che lo attraverserà; ma il costruttore, attanagliato dai sensi di colpa, lo ingannerà facendo passare sul ponte un cane.

Gli ingredienti, quindi, ci sono tutti. E va detto che i nostrani ci propongono una musica davvero particolare dove la presenza di due bassi nella line up rendono il sound più oscuro e cupo, la batteria è incessante e calibrata e la chitarra ha un riffing davvero molto potente e orecchiabile, pronto a selvagge accelerate. Ciò che ne vien fuori è un sound difficile da inquadrare, un po’ doom, un po’ black metal, un po’ dark anni ’80. E’ Erba Del Diavolo a rubare la scena, con il suo cantato ipnotico, talvolta ossessivo nel ripetere la stessa parola o frase più volte, che ruba l’anima dell’ascoltatore per condurlo nella parte più oscura della striaria.

Mystery Of Mystery è una intro caratterizzata da suoni che ricordano le atmosfere primordiali dei Sunn O))) a cui viene sovrapposta una citazione di uno dei più grandi sensitivi italiani, Gustavo Adolfo Rol, indirizzandoci sin dal principio verso l’anima occulta di questo lavoro: “non si conosce se non una minima parte delle leggi di natura che regolano la materia. La legge di attrazione e di repulsione può venire modificata ma non con meccanismi fisici ma puramente mentali perché affondano le loro origini nello spirito. Questo la scienza non l’ha mai voluto ammetterlo”.

I” è un brano che parte con la chitarra a pieni giri, e in cui ben presto emerge Erba Del Diavolo, che con il suo cantato ossessivo irretisce l’ascoltatore e, come se fosse una pifferaia magica, ci conduce fino ad un torbido fiume (magari lo Stige…); è un brano molto interessante anche dal punto di vista musicale, perché valorizza la tecnica dei singoli musicisti nei vari passaggi e cambi di velocità.

The Wicked Woman In The World parte diversamente rispetto alla precedente canzone: un riff semplice ma evocativo ed oscuro pronto ad esplodere con una malvagia vigoria. Il cantato sembra una litania di un sabba e il brano si conclude con un richiamo all’intro, quasi volendo realizzare un uroboro musicale.

Si dice che l’appetito vien mangiando, ed effettivamente dopo l’ascolto di questo Mystery Of Mystery dispiace non avere altre canzoni da ascoltare, perché questo antipasto è stato davvero gustoso. Belli, affascinanti, cupi, cattivi e soprattutto italiani: abbiamo appena fatto il primo passo sul Ponte Del Diavolo. Attendiamo con trepidazione di vedere cosa ci riserverà il secondo.

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