Recensione: Mysticeti Victoria

Di Francesco Sgrò - 11 Gennaio 2013 - 0:00
Mysticeti Victoria
Band: Dark Tribe
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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I Power Metallers Dark Tribe si formano a Nizza (Francia) nel 2004.
Successivamente, nel 2009, pubblicano un primo EP intitolato “Natural Defender“, ma è soltanto nel 2012 che i nostri arrivano all’esordio discografico vero e proprio, presentando sotto l’ala protettrice della Massacre Records, questo “Mysticeti Victoria”.
Il giovane combo francese propone un Power Metal molto potente, melodico ed eterogeneo, arricchito da forti richiami al Sound degli americani Virgin Steele e condito da alcuni sprazzi di Thrash Metal stile Testament.
Dati i termini di paragone, il risultato finale è racchiuso in un disco notevole, sfornato da un gruppo veramente interessante.

Ad aprire l’album troviamo “Genesis“, breve intro strumentale cupa e melodica che potrebbe quasi ricondurre l’ascoltatore alle tetre sonorità utilizzate dagli inglesi Cradle Of Filth, al tempo del noto capolavoro, “Dusk….And Her Embrace“ del 1996.
Subito dopo i Dark Tribe aprono ufficialmente le danze con la massiccia opener “Taji“, che riprende le sonorità cupe della breve intro per poi evolversi successivamente in un concentrato di ottimo power metal, dominato da ottime melodie vocali e chitarristiche.
Le coordinate della band rimangono invariate anche nelle due tracce seguenti, ovvero le belle “Roma XXI“ e “Black Meteor“: due canzoni in cui melodia e potenza sono le principali protagoniste.
I Dark Tribe non sembrano volersi fermare e incastonano un’altra gemma fondamentale di questo debutto: “Lighting Guide“ è, infatti, una superba ballad contraddistinta da un ottimo lavoro di chitarra che ne rende molto piacevole l’ascolto.

Con la seguente “Lost“, i nostri tornano invece su coordinate prettamente più Heavy / Power grazie ad una serie di Riff violenti e perfettamente riusciti.
La successiva “Poison Of Life“, aperta da un riff di matrice nuovamente Cradle Of Filth, si rivela nel suo sviluppo un altro ottimo esempio di potenza mista a melodia.
Lo stesso discorso si può attribuire anche alla massiccia e convincente “Eyes Have You“, caratterizzata da un refrain cupo e malinconico davvero ben realizzato.
L’album prosegue poi con la violentissima “Beware The God“,  brano in cui il quartetto sembra aver messo momentaneamente da parte il Power per far posto a riff più tipicamente heavy thrash di scuola Testament  e Judas Priest (questi ultimi del periodo “Jugulator“):  il risultato è comunque ottimo e la canzone in questione si rivela una delle migliori dell’intero platter.

Con le ultime due tracce dell’opera invece (la breve e strumentale “From Us“ e la lunga “Life, Love & Death“, il quartetto transalpino si avvicina nuovamente a sonorità più tipicamente power, molto debitrici dello stile dei già menzionati Virgin Steele, concludendo così egregiamente un esordio assolutamente riuscito e appassionante, pur se non originalissimo.

Ottimo lavoro insomma.

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Tracklist:

01. Genesis
02. Taiji
03. Roma XXI
04. Black Meteor
05. Lightning Guide
06. Lost
07. Poison Of Life
08. Eyes Have You
09. Beware The God
10. From Us
11. Life, Love & Death

Line Up:

Anthony Agnello – Voce
Bruno Caprani – Basso
Julien Agnello – Batteria
Loïc Manuello – Chitarra
 

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